Dettagli Recensione
Per me: Elton John, D.Bowie, A.Winehouse e Chopin
La musica è spesso sottofondo che scandisce i nostri momenti, talvolta diventa evocativa di ricordi, talaltra assume il ruolo di motivo conduttore di epoche e situazioni.
Ed è proprio una bella riflessione sulla musica quella di Erri De Luca ne “La musica provata”, che scaturisce da un’occasione ben precisa: “Stefano Di Battista, sassofonista giramondo, mi ha chiesto… una scrittura da mettere in musica”.
Da questo impulso prende il via un excursus lirico, improntato all’autobiografismo, che attraversa le origini (“Ho avuto un’infanzia involontariamente musicale. Napoli suonava su strumenti a corda e risuonava cupa, effetto di grotte e cavità del sottosuolo scavato, crivellato”), le inflessioni latine (“Luna rossa cantata da Caetano Veloso”), i ritmi caldi (“il calypso di Harry Belafonte… Ero nell’età di transito dai calzoni corti a quelli lunghi”), i decenni della protesta (“Intorno suonavano gli anni sessanta e i ragazzi si avvitavano su se stessi ballando il twist dei Beatles. Con Dylano non si ballava, si stava in mezzo alla strada”), per approdare a esperienze africane (in Tanzania “Esistono manifestazioni di fede che costringono la divinità a esserci”), a tappe di guerra (“Belgrado… sentivo battere la più potente grancassa della mia vita”) e a pensieri originali sui cori dei disperati (“Mediterraneo… il ventre liquido tra Asia, Africa e Europa”) e sui canti di lavoro (“Non era allegria. Era lo sfiato musicale del corpo sotto pressione costante…”)
Trovo sempre interessante accedere ai pensieri di Erri De Luca, registrare i suoi aforismi (“Il corpo è il più antico strumento musicale”), constatare con quanta personalità artistica egli affronti qualsiasi argomento. La lettura di questo testo, in particolare, può essere di stimolo a chi lo legge per stilare una propria autobiografia musicale (sarebbe bello che chi commenta lo facesse!)…
Bruno Elpis
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Commenti
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interessante stimolo anche questo, colgo l'invito e rilancio con un mix di De Gregori e Mozart passando per Leonard Cohen, America, Toto, Ennio Morricone, Alabama, tanto buon repertorio sardo...la musica ci circonda, qui presenti anche le infinite varianti del maestrale o semplicemente il pane.
Questo autoritratto musicale è parziale e frutto di ascolti non sempre scelti, anche subiti, scoperti e ricercati...
Laura
@ Laura: quante sfumature nel tuo percorso! Sotto il vento che spesso accarezza (o schiaffeggia) la Sardegna... :-) Il De Gregori di Rimmel è nel mio cuore, nel mio cuore naturalmente c'è Mozart...
@ Annamaria: sì, leggilo, poi ne parliamo ancora. Ormai Erri De Luca ci ha abituato a queste operette brevi (sotto le cento pagine), che si leggono in un soffio e rappresentano un cross over tra prosa e poesia... :-)
De Luca può piacere o non piacere, ma ha innegabilmente il suo stile molto personale (e riconoscibile).
@ MIa: con Amy, Battisti e De Gregori (non tutto) abbiamo un punto di contatto! :-)
Grazie lo leggerò anche grazie a te.
Saluti
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Buona giornata