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Dodici piccoli capolavori
La prefazione, redatta dell'autrice stessa, rappresenta un perfetto biglietto da visita dell'opera che, a mia volta, mi accingo a presentarvi: tramite essa, Tina Caramanico ci presenta il suo progetto, ci offre una prima analisi interpretativa dei racconti che la compongono, promettendo emozioni, riflessioni ed esperienze autentiche. E così è, infatti.
"Oltre l'incerto limite" contiene dodici racconti, suddivisi in sei coppie tematiche intitolate "Origini", "Identità", "Innocenza", "Conoscenza", "Sogni" e "Futuro" e tutti accomunati dal medesimo filo conduttore, che è per l'appunto il "limite".
Ogni racconto appartiene a un genere letterario diverso o per meglio dire, non essendo propriamente inquadrato in determinati confini di genere, ne richiama alcuni elementi caratteristici, ma in modo piuttosto relativo.
Questi i racconti:
- "S-confini", che con ironica ci fa riflettere sul fatto che "in quanto a pregiudizi razziali, tutto il mondo è paese";
- "Martedì Grasso",amaro, oscuro ma profondamente affascinante;
- "Io no", una battaglia contro se stessi per se stessi;
- "Due", con le inquietudini e i timori di chi si vede derubare del proprio io;
- "Erika e il mare", tragico e carico di malinconia;
- "Maria era una strega", crudo e terribile come la realtà;
- "La casa del padre", indefinito come l'ombra dell'inquietudine e del sospetto;
- "Al Girasole", impregnato del rimpianto per un sogno rincorso ma mai soddisfatto;
- "Adele", con il suo desiderio rincorso a tutti i costi;
- "Al bivio", con le sue indecisioni decisive;
- "La vita nuova", con le incertezze future.
Dodici storie rese affascinanti da tecnica narrativa semplice ma molto efficace.
Benché sia possibile intuire e prevedere la direzione che prenderanno le storie man mano che si avviano alla conclusione, queste non perdono il proprio fascino né la presa che suscitano sul lettore.
La lettura dell'intera raccolta scorre con piacevolezza in un paio d'ore, forse anche meno.
Concludo rivolgendo i miei complimenti all'autrice: ultimamente è sempre più difficile leggere qualcosa di così alto livello.