Dettagli Recensione
l'unica macchia di fango è la patonza della belluc
Mumble mumble… scrivere due parole su una raccolta di racconti del buon vecchio giovane Niccolò Ammaniti, Fango [Mondandori 1998], è difficile per una serie di motivi che solo leggendoli potete capire…
Infatti si parte con il botto, in tutti i sensi, del primo splendido episodio, L’ultimo capodanno dell’umanità, con la straripante umanità narrata nella notte di capodanno nel comprensorio delle isole. Sembra di sfogliare l’album dei ricordi perché, in ogni personaggio, sembra apparire un tuo amico, conoscente o semplicemente una di quelle persone che, con te, hanno sfiorato qualche capodanno. Il ritmo incalzante e la narrazione pulpeggiante ti portano ad un finale surreal-comico che ti lascia con un sorriso secco in volto.
Gli altri racconti corrono sempre su filo del surreale stringendo l’occhio al thriller e, anche se portano il lettore a capire che i racconti sono la porta per capire qualcosa di altro,rimangono, in taluni casi, opere zoppe che, a mio avviso, avrebbero meritato uno spazio più adeguato.
Non voglio qui soffermarmi sulla “rivisitazione” cinematografica dell’ultimo capodanno dell’umanità [L'ultimo capodanno 1998 Marco Risi] perché veramente mi perderei in offese e ingiurie verso chi vorrebbe rendere reale ciò che Ammaniti cerca di surrealizzare in modo da farci partecipi, vivi, di qualcosa che è altro ma che, di tanto in tanto, ci sfiora. Degna di nota, e non scherzo, è la patonza della Bellucci segno del cambiamento dei tempi!
Alla fine vi suggerisco di comprare il libro e di non vedere il film… e non cercate di fregarmi facendo l’inverso, vedendo il libro e leggendo il film…
Alla prossima!
Indicazioni utili
Commenti
1 risultati - visualizzati 1 - 1 |
Ordina
|
1 risultati - visualizzati 1 - 1 |