Dettagli Recensione
Non esiste saggezza di Gianrico Carofiglio
Si tratta di una serie di racconti scritti in periodi e in anni diversi, dalla sapiente mano di questo autore, che ho tutta l'intenzione di conoscere fino in fondo, leggendomi tutti i suoi libri, dal primo all'ultimo. Finora non avevo mai amato particolarmente il genere racconti, ma con Carofiglio ho iniziato ad apprezzare anche questo. Questi sono racconti molto diversi fra loro, che trattano svariati argomenti in modo sempre esauriente ed interessante. Lo scrittore non ha nessuna intenzione di colpire il lettore con effetti speciali, ma con una scrittura semplice e chiara, ma comunque d'effetto. Alcuni di essi sono storie che vanno al di la' dei margini del foglio, dandoci la possibilità di riflettere sul loro senso e sulle emozioni che suscitano in noi; soprattutto il primo, che da' anche il titolo al libro. Ho trovato molto interessanti i personaggi femminili, che sembrano aver intuito la gran parte del senso della vita, anche se non lo danno a vedere.
E' un libro che consiglio a tutti e vorrei riportare molte frasi che mi hanno colpita, tratte da racconti diversi, per farvi arrivare qualcosa di quello che io personalmente ho colto dalla lettura dello stesso:
Dal racconto Tex Willer: "Lei Sa che cosa sono gli spazi tra le vignette?... No, me lo dica lei... C'è tutta la vita che non è mai stata raccontata... Gli spazi fra le vignette sono il sottosuolo delle nostra coscienza... E ricordati il tempo fra le virgolette, e' li' che succedono le cose importanti";
Da "Città'": "Sentii una fitta incomprensibile di rimpianto. Per le vite non vissute, per le vite degli altri che intravediamo da una finestra illuminata, quelle che ci passano accanto un attimo, e poi scompaiono";
Dal racconto "Il paradosso del poliziotto": "...C'è la tendenza, che abbiamo tutti, a dare giudizi morali sul comportamento altrui. Questa tendenza e' ancora più pericolosa di quella che spinge a violare le regole";
Tratto da "Il maestro di bastone": "Zia Agnese era l'esatto contrario di zio Mauro. Lui non capiva un cazzo ed era convinto di capire tutto. Lei aveva intuito alcune cose importanti, le sembrava fosse successo proprio a lei e stava molto attenta a non farlo trapelare";
Da "La doppia vita di Natalia Blum": "La nostalgia più struggente, quella per le cose non accadute";
Dal racconto "Non esiste saggezza": "Tutti e due sapevamo che le cose che avevamo condiviso in quelle ore stavano per sparire nel nulla";
"Qualcuno ha detto che le cose non esistono se non abbiamo le parole per chiamarle. Tantissimi odori e tantissimi profumi non esistono solo perché non sappiamo come chiamarli";
"Mi resi conto che quella era una donna con cui mi sarebbe piaciuto ridere";
"...Se hai il senso dell'umorismo... Non puoi essere cattivo, non puoi essere stupido, non puoi essere volgare";
Per finire una bella poesia di Anna Achmantova, presente nel primo racconto:
"Il nostro sacro mestiere esiste da millenni.
Con lui al mondo non occorre luce:
ma nessuna poeta ha detto ancora
che la saggezza non esiste,
che non esiste la vecchiezza,
e forse nemmeno la morte".