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Tanti pacchettini ... gialli sotto l'albero
Puntualmente, come accade ormai da qualche anno, all'approssimarsi delle principali ricorrenze festive (Capodanno, Natale, Ferragosto), la Sellerio propone un'antologia di racconti inediti scritti dai giallisti della sua sempre più ricca "scuderia".
Questa volta i nostri investigatori, di professione o per hobby, sono alle prese con enigmi che, guarda caso, avvengono alla Vigilia di Natale (o poco dopo) e che hanno come fil rouge una strenna od un regalo natalizio, più o meno inconsueto, che li porterà immancabilmente ad imbattersi in un delitto. Il clima generale del "pace in terra agli uomini di buona volontà" contribuirà solo parzialmente ad addolcire le asprezze del confronto con il crimine.
L'operazione effettuata dalla casa editrice palermitana è sicuramente commerciale e ne paga inevitabilmente lo scotto. I raccontini sono agili e divertenti e vanno benissimo per la circostanza per cui sono stati pensati: una lettura disimpegnata in pantofole, su una poltrona presso l'albero di Natale. Tuttavia le storie, costrette nel breve spazio concesso ad un racconto, risultano talvolta un po' sacrificate e, in certi passaggi, si vede il desiderio dell'autore di chiudere la narrazione in fretta, per "mancanza di pagine". la Gimenez-Bartlett, ad esempio, fa svolgere "fuori scena" un bel pezzo dell'investigazione sul suo omicidio nella Barcellona "bene" ed il lettore si vede servita la soluzione finale dell'indagine (o quella che gli appare come tale…) in poche battute. Il racconto di James appare frettoloso e quello di Malvaldi, tutto forzatamente ambientato nel Bar tra il 27 ed il 29 dicembre, meritava più pagine, visto, soprattutto, che è il "biglietto da visita" della nuova commissaria che sostituisce il mitico Fusco.
La tecnica dell'antologia di autori vari, poi, soffre di un ulteriore problematica: gli scrittori, fatalmente, proprio per la necessaria concisione loro imposta, devono dare per scontate le ambientazioni e la descrizione dei personaggi principali. Questi, in genere, sono i protagonisti di romanzi seriali, quindi sono figure ben note ai lettori più affezionati, ma chi è fan di Malvaldi, piuttosto che di Manzini, non è tenuto a conoscere tutto dell'ispettore Petra Delicado (Gimenez-Bartlett) o degli abitanti della Casa di Ringhiera (Recami) o, ancora, della coppia Harpur & Isles (James) e viceversa. E' inevitabile, quindi, che alcune situazioni non siano immediatamente chiare se non si ha già familiarità con i vari cicli di romanzi.
Con tutti i limiti sopra accennati e prendendo l'opera per quello che è (lo svago per alcune ore rilassanti), il volumetto è assai piacevole e può essere proprio un bel "Regalo di Natale".
I giudizi sopra espressi debbono essere considerati come una media complessiva del collage fatto dall'editore. Infatti, un discorso a parte va fatto per il racconto di De Giovanni. Durante la lettura e dopo solo pochi paragrafi, le parole del testo hanno cominciato a risuonarmi in testa con una marcata cadenza napoletana, degna del miglior De Filippo. Ciò è avvenuto automaticamente, senza che l'autore avesse ancora dato il minimo suggerimento su dove era ambientata la sua storia né avesse usato alcuna espressione che non fosse in italiano puro; preciso, inoltre, che non avevo mai letto nulla di De Giovanni, quindi non ero prevenuto. "Un giorno di Settembre a Natale" dimostra, da subito, di avere un'anima, un carattere ed uno spessore tutto suo che gridano per venire allo scoperto. In circa 50 pagine, l'autore ha saputo concentrare umorismo e dramma, suspense e velato romanticismo. Ne esce un delizioso piccolo acquerello di Napoli, un po' disperata e bistrattata, un po' furba e "maneggiona", sempre generosa e passionale e, soprattutto, sempre alla ricerca dell'espediente giusto per salvare una "giornata di merda" o una GdM, come le definisce Mina, la simpatica protagonista che De Giovanni introduce nel mondo del giallo italiano proprio con questo racconto. "Un giorno di Settembre a Natale" merita cinque stelle in tutti i giudizi e, da solo, vale l'acquisto del libricino della Sellerio.