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Respirare polvere e mangiare fango…
Il lettore che ha una vita piena di sicurezze non va a cercare letture rassicuranti perché spesso non aggiungono sapore alla vita del lettore che è già saturo di certezze e quello che va a cercare è il brivido di una lettura che lo destabilizzi e gli faccia provare il brivido dell’ incertezza, che lo prenda per mano e lo porti lontano a sperimentare nuovi orizzonti, nuovi confini… forse adesso sto esagerando!
Ebbene, leggere "Fango" nuoce gravemente alla salute, ti ubriaca, ti droga, ti violenta, ti annichilisce, ti umilia, ti mette nudo sopra un carro e ti fa fare il giro del paese. Ammaniti con una forza straordinaria, con una narrazione serrata, dai contenuti forti e mai prevedibili ti fa respirare con tutta la forza la polvere e poi ti fa ingoiare pezzi di grandine, un miscuglio che in bocca forma pezzi di fango che vanno giù a forza di autentico stupore e apprezzamento.
Fango è una raccolta di racconti molto variegata, ripercorre immagini già viste di inaudita violenza, ma raccontate con uno stile e una prosa impeccabile che gli fa un baffo agli splatter-horror-humor d’oltralpe.
Leggendolo è come maneggiare una bomba tra le mani, non sai mai quando esploderà, ma sai che farà danni.
Il grottesco Capodanno di “Parenti serpenti” di Monicelli in confronto al racconto rocambolesco “Ultimo Capodanno dell’umanità” sembra una fiaba di Bambaren. Troppo suggestivo e crudo, è stato come rivivere la sciarada dei “Dieci piccoli indiani” della Christie, ma ai Parioli. E’ il racconto dell’egoismo e della disparità sociale, quello che ho preferito, mi ha fatto ridere e rodere.
“Rispetto” è il racconto della freddezza e del buio, del nero che si cela nell’uomo e dell’ insubordinazione della ragione quando vince l’animalesco e l’effimero degrado di un branco. Il più crudo e il più infame, uno snuff-movies che ricorda la prorompente narrazione di Lansdale.
“Ti sogno con terrore” è il racconto della follia, di chi vive la percezione di una realtà che sta solo nella testa di chi crede di avere ragione, mentre gli altri hanno torto e intanto qualcuno muore e tu lo capisci solo alla fine.
“Lo zoologo” è il racconto splatter e più trash, un piccolo vademecum kingiano con tanto di zombie incartapecorito.
“Fango” è il racconto della malavita, dei trafficanti, dei clan, dei papponi e della dura vita di chi non può uscire dal giro ed è costretto a ingoiare fango per vivere.
“Carta” è il racconto più combustibile e va via veloce.
“Ferro” è il racconto della principessa e del ranocchio…visti al contrario, anzi no è la favola del più moderno Shrek o forse ricorda il triste Edward mani di forbice oppure no.
Come direbbe Hitchcock :
Ebbene signori leggere “Fango” aiuta molto, vi cambierà e ne godrete i benefici, rimarrete più rafforzati e ancorati alle vostre rassicuranti certezze, altrimenti non leggetelo e godetevi le vostre insicurezze come avete fatto finora.
Sono stata cinica? Beh io vi ho avvisato!
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Commenti
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@Cristina e Paolo
curiosa di sapere i vostri commenti a lettura conclusa :)
@Mario
per carità, è una lettura particolare per stomaci forti, ma accidenti se non ti coinvolge e non rimani ammaliata dalla bravura di Ammaniti, scrivere schifezze in maniera brillante non è da tutti. E' davvero sorprendente come sia versatile questo autore, basti pensare alla bellezza di "Io non ho paura".
@Pupottina
grazie per l'eccellente... ma sono solo un'umile lettrice che se si entusiasma diventa palese :D
;-)
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