Dettagli Recensione
DELIRIO
Resta di stucco è un Bennitrucco! Ventiquattro racconti assurdi, protagonisti improbabili, ambientazioni surreali, idea originale. Lo scopo di questa raccolta è, secondo me, beffeggiarsi del lettore, passare il tempo e sporgere una denuncia sociale. Nella maggior parte delle storie narrate vi ho scorto un senso implicito, sbadatamente di primo acchito si può scambiare la critica sprezzante per pura follia.
Si assiste a horror show e a sit com, compresi attacchi ben evidenti, per esempio, alla religione. Benni gioca abilmente con le parole, le inzuppa di ironia, di ferocia, a volte addirittura di innocenza e le utilizza con disinvoltura.
Libro strano ma irresistibile. Con la fronte aggrottata e il fastidio dipinto sul viso il lettore non riesce a mollare la presa, si chiede: “Ma dove vuole andare a parere costui? Cosa vuole da me?”
L’autore si serve del terrore, della satira, della comicità, della fantasia per rendere noto il proprio pensiero e per imbastire questi bizzarri racconti che si possono allo stesso tempo ammirare e biasimare. Ci sono momenti di ilarità ed altri di serietà, passaggi significativi ed altri, per me, incomprensibili.
È sicuramente una lettura fuori dal comune, spiazzante, lascia piacevolmente perplessi. Grazie alla brevità dei racconti e alla bravura della penna, le pagine scorrono via velocemente.
Anche la copertina è particolare, invita a tuffarsi nel mare, anzi nelle pagine, per ascoltare gli avventori del fantasmagorico bar sotto il mare.
“Passiamo metà della vita a deridere ciò in cui altri credono, e l’altra metà a credere in ciò che altri deridono”
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