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"La storia di una verginità che si difende"
"La storia di una verginità che si difende". Questa è la frase con la quale Cesare Pavese ha cercato di riassumere e spiegare la sua opera, uscita nel 1949 sempre con Einaudi. La frase ci fa capire come l'intero romanzo ruoti attorno all'idea del passaggio dall'infanzia all'adolescenza, dalla stagione dei sogni e delle illusioni, a quella di una più matura consapevolezza. Il mito della festa, sempre presente nella narrativa pavesiana, qui si palesa con tutta la sua forza, lasciando negli occhi del lettore un velo di malinconia e nostalgia, come quando finisce una festa...
La protagonista del racconto è una giovane ragazza Ginia, piena di vita e di allegria, che stringe amicizia con un'amica di qualche anno più grande che ogni tanto posa nuda per pittori e scultori. Grazie a questa amicizia Ginia entrerà nel mondo artistico di Torino e conoscerà un pittore di cui si innamorerà perdutamente, Guido. La storia tra Ginia e Guido, sarà travagliata e passionale, devastante e totalizzante, fino a quando Ginia deciderà di concludere quella storia fantastica, quel sogno di una "bella estate"...
Anche in questo romanzo, Pavese insiste con grande precisione nel racconto della borghesia torinese e della sua irreversibile crisi di valori morali e civili. La Torino di Pavese, è una città fatta più di ombre che di luci, rappresentata da una atmosfera cupa e malinconica...
Consiglio di leggerlo.
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