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Mi chiamo Roberta, ho 40 anni, guadagno 250 euro al mese 2013-03-21 04:19:19 Bruno Elpis
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    21 Marzo, 2013
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Mi chiamo Roberta, ho 40 anni … – Commento di Brun

Aldo Nove confeziona un’opera che è un saggio, un’inchiesta, una riflessione sui nostri tempi e sul nostro paese.
Vengono presentate interviste a personaggi comuni, ciascuna delle quali è preceduta dall’introduzione di un autore che ha un atteggiamento critico e lucido nei confronti della realtà sociale ed economica dell’Italia del primo scorcio del XXI secolo.
Sfilano così:
Roberta, la precaria che dà il titolo all’opera: “Mi chiamo Roberta, ho 40 anni, guadagno 250 euro al mese …”;
Alessandra, la stagista (“Lo stage è una forma di sfruttamento e di ricatto. Si differenzia dall’apprendistato … perché non insegna nulla”);
Domenico, il pastore sardo (“Ecco. Io, anche se faccio il pastore a tempo pieno, rientro nei lavoratori precari. Flessibili pure …”);
Riccardo, che lavora in televisione (“Un lavoro falso, perché vive inconsciamente sul falso senso di gratitudine che tu dovresti avere semplicemente per aver avuto accesso al magico mondo della televisione”) e sfata il falso miraggio di un’occupazione in questo ambito;
Angelo e Armando, operai (“Una storia, la nostra, di diritti conquistati e poi persi per sempre”);
Cilia, lavoratrice interinale (“L’agenzia interinale è il vero mostro del nostro tempo”; “Oggi è aumentata la domanda di lavoro. Ed ecco i negozi che vendono il lavoro”);
Marco, immigrato … e tanti altri.
Sono tutte figure tragiche di una società svuotata di valori e certezze, ove i ruoli sembrano quelli imposti da un dramma che ha un copione scritto e immodificabile.
In un’Italia che non regge il confronto con l’estero: “Mi piace questa possibilità che ti dà Parigi di … perder il tempo … che è poi la vera base della creatività”.
In aziende che si basano su modelli nefasti: “Per far funzionare un’azienda … bisogna minare le sicurezze individuali”.
Con meccanismi deteriori basati su “doni … per ricordare di ricordarsi … cifre esorbitanti pagate alla figona di turno che per una comparsata di pochi minuti guadagna il triplo di quello che guadagni tu in un mese …”
Le interviste di Roberta & c. sono state realizzate nel 2004 e nel 2005. Nel frattempo la situazione è peggiorata. Si è aggravata. Fenomeni e tendenze, che Aldo Nove ha impietosamente fotografato e denunciato, hanno accelerato il loro corso. Distruggendo speranze, fiducia e prospettive.

Bruno Elpis

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Commenti

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..tristissime verità!
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gracy
21 Marzo, 2013
Ultimo aggiornamento:
21 Marzo, 2013
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Non dimentico mai di essere fortunata ad avere un buon lavoro...
Non dimentico mai coloro che un lavoro non ce l'hanno...e prego per loro.
Non passa settimana ormai da tempo che per esempio nella mia regione non si suicida una persona...o non senta di persone in cassa integrazione...in mobilità. E mi chiedo: cosa succederà quando anche questo finirà? Vedo genitori di alunni sempre più in difficoltà...
Bravissimo Bruno, che ci porti a soffermarci a riflettere sui problemi d'oggi...Con la viva speranza che qualcuno "in alto" riesca a trovare a breve una valida soluzione...
Grazie da Pia
interessantissima lettura su un argomento importante che diventa ogni giorno più spinoso
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