Dettagli Recensione
Il sentiero della libertà
Questo è un libro davvero interessante, perché è fondato puramente sull'emozione. Non c'è forse un valore letterario particolarmente rilevante in senso stretto, ma dal punto di vista delle emozioni e delle riflessioni, c'è indubbiamente una grande ricchezza.
A parte il racconto che parla di Gesù, sicuramente molto interessante e strutturato molto bene, forse un po' troppo accademico in certi punti, i rimanenti racconti come "L'ultima lettera" in primis, ma anche "Il crisantemo bianco" e "L'ultima lettera di Ubaldo" ti entrano nel cuore commuovendo profondamente. Emerge una forte sensibilità, e gli aspetti tristi e malinconici sono veramente incisivi, si capisce che l'autore stava veramente vivendo quegli stati d'animo nel momento in cui ha scritto quei racconti, per cui si percepisce che la tristezza è vera, la malinconia è profonda, se ne percepisce la sincerità. Altri racconti come "Il ritorno" "L'indifferenza" e "Tu" si pongono solo un gradino più in basso, ma riescono comunque a coinvolgere il lettore. Diciamo che, lo stile di narrazione è molto scorrevole e anche divertente, spicca un'ironia che fa sorridere e la sensazione di trovarsi dentro un film. Devo dire anche che ci sono altri racconti curati molto meno, che sembrano più un riempitivo. Probabilmente l'autore aveva voglia di far divertire il lettore, forse per non appesantire il tutto.
Mi è piaciuto questo libro, ma devo dire che di questo autore ho apprezzato di più il suo primo lavoro. Anche se dal punto di vista stilistico il primo libro è sicuramente più acerbo, mi ha dato di più in termini di emozioni. Comunque complimenti.