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Il rumore dei baci a vuoto
 
Il rumore dei baci a vuoto 2012-08-14 03:38:50 Bruno Elpis
Voto medio 
 
2.5
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
3.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    14 Agosto, 2012
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“Il rumore dei baci a vuoto” di Luciano Ligabue –

Rocchettari d’Italia, ora che il Liga ha un rapporto sereno anche con il Blasco (e viceversa), possiamo accingerci con animo pacificato e morbido a leggere l’ultima fatica letteraria di un artista sicuramente esuberante, dedito com’è a esprimere il suo ego straripante – oltre che nella musica – anche nel cinema e nella letteratura (ironia a parte, forse non tutti sanno che Ligabue nel 1997 ha vinto il Premio Elsa Morante con la sua opera prima).
“Il rumore dei baci a vuoto” è una raccolta antologica di tredici racconti, numero con il quale il cantautore si dimostra incurante di ogni forma di scaramanzia.
Già nell’incipit (“Cane in ritardo”) si comprende qual è il tono e il genere della narrazione. Racconti incalzanti, frasi sincopate e storie - alcune probabili, altre possibili, altre ancora surreali - che talvolta irridono alcuni comportamenti: in questo caso l’umanizzazione dell’animale, portato all’estremo e ai limiti dell’ospedalizzazione.
In “Lo vuole vedere?” e in “Medici contro il resto del mondo” i bersagli sono i seguaci di Esculapio, con il loro atteggiamento di superiorità a volte incurante dei sentimenti e le loro deformazioni professionali.
“La puzza non passa” prende di mira il fragile e illusorio mondo della celebrità.
“L’estate più calda fin qui” è invece un’ottima parodia – con finale a sorpresa – delle smanie ostentative e delle manie vacanziere ed esterofile dell’italiano medio.
Ne “Il rumore dei baci a vuoto” l’autore cerca di sfatare – ecco la scaramanzia che ritorna! – o riconfermare due luoghi comuni: che investire un gatto porti male e che il felino stesso abbia nove vite.
I racconti si susseguono veloci e non particolarmente impegnativi. La lettura è facile, a tratti divertente, ma mi restano due dubbi.
Il primo: se questi racconti li avesse scritti qualcun altro, meno noto, sarebbero stati ugualmente pubblicati?
Il secondo: meglio il Liga cantautore o il Liga scrittore?
Buon Ferragosto a tutti da …

… Bruno Elpis

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
o leggerà: "Autoscatto" e "Voglio un racconto spericolato" di Damster Editore, "Trent'anni e una chiacchierata con papà" di Tiziano Ferro, "Ai bordi dell'infinito", saggio dedicato a Fabrizio De André
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Commenti

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Io direi meglio il liga cantautore... non mi è mai piaciuto il suo modo di scrivere!
Mi manda parecchio in confusione e devo metterci parecchio impegno ed attenzione per capire cosa vuole dire in una determinata frase.
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