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"Il rosso e il nero" - AA. VV. - Commento di Bruno
“Il rosso e il nero” è una raccolta di racconti (sottotitolata “Antologia di racconti del XXI secolo”) edita da Diamond nell’ambito della collana “I dittici”: mi verrebbe da dire, parafrasando il nomen e la filosofia della casa editrice, un diamante da quattordici carati, tanti sono i racconti inclusi per rappresentare il cromatismo del rosso e del nero. Non fosse che la raccolta dei racconti è preceduta da un altro gioiello: l’introduzione di Angelo Favaro (“Rosso o Nero, l’informe sostanza del racconto nell’epoca dell’incertezza”) che attraversa il bi-cromatismo del rosso e del nero seguendo le nervature dell’arte, della letteratura e della filosofia. Con grande senso estetico, la prefazione indugia (cito solo alcuni dei numerosi spunti culturali e contenutistici) sulla figura di Julien Sorel, il protagonista de “Il Rosso e il Nero” di Stendhal, opera dalla quale l’antologia mutua soltanto il titolo, transitando su pagine di Fogazzaro, D’Annunzio e Pirandello e penetrando alcuni passaggi del pensiero di Wittgenstein. Senza mai dimenticare la valenza emotiva del contrasto visivo, ben rappresentata anche dalla copertina di Elisa Saltarelli.
I racconti selezionati appartengono tanto ad autori già apprezzati quanto a nuovi autori: tutti hanno fornito un’interpretazione personale del colore rosso (i primi sette) e nero (gli altri sette).
Così che le due tinte - tra i colori sicuramente le più definite e contrastanti - appaiano comunque in gradazioni sostanziali e allegoriche.
Il rosso del sangue (“Donarsi” di Giulio Laurenti), del ricordo (“La formica rossa del ricordo” di David Laurenzi), del demonio e anche di un dèmone (“Rosso vivo” di Claudio Marrucci), del corpo del reato: una cravatta rossa! (“Ciruzzo Croce” di Raffaele Abbate), di una colpa inesistente (“Il bambino che baciava tutti” di Alessandra Gaggioli), di un indumento che evoca un mondo sommerso (“La vestaglia rossa” di Lucia Brandoli), del dramma d'amore tra l'Uno e l'Altro (“Ci vediamo lunedì” di Simone di Matteo).
Il nero della notte (“Dittico della notte suicida” di Antonio Veneziani), della fotografia (“Nero declino” di Marco Cannizzaro), della maledizione del rock (“Indie rockers go to Hell” di Alessandro Altobello), del ritualismo che accompagna la fine di un amore composito (“Nausicaa” di Daniela Conti), del funerale (“Smoking” di Adriano Pugno), dell’Africa e delle contraddizioni del nostro mondo (“Hopeson” di Emanuele Tibaldo).
I racconti sono eterogenei, unificati e differenziati dal tema conduttore. Alla raccolta, nella sezione del “nero”, appartiene anche “L’orrendo spettacolo della stazione vuota” di …
… Bruno Elpis