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"IL RUMORE DEI BACI A VUOTO"
Un bacio a vuoto è uno schiocco nel silenzio.
Un messaggio che viene lanciato davanti a sé. Che si può cogliere, o lasciar cadere.
Un bacio a vuoto può arrivare comunque a sfiorarti una guancia. O può precipitare senza successo.
Sono così i racconti racchiusi nel libro di Ligabue.
Spezzoni di vite gettate tra le braccia del lettore, che può coglierne il significato nascosto, o passare oltre indifferente.
Sono storie brevi.
Episodi particolari o di assoluta quotidianità, in cui si possono cogliere quei temi che ne sono il filo conduttore: l’amore e il rispetto.
L’amore per un cane, una moglie, la vita, un genitore.
Il rispetto per gli altri, per una malattia, per un sentimento, per il passato.
Una penna semplice ma efficace.
Ogni racconto non ha passato, è solo quell’istante di presente che ci è dato conoscere, ma allo stesso tempo, con pochi tratti è come se avessimo un quadro completo della vita di ogni personaggio.
I finali sotto tutti aperti, tutti lasciano dubbi, sorpresa, solo talvolta un senso di incompiutezza.
Un libro che mi è piaciuto leggere, con alcuni racconti che mi sono rimasti particolarmente impressi e solo alcuni che non mi hanno convinto, quelli in cui si perde un po’ il filo che lega gli altri.
Comunque consigliato.
E a chi lo ha letto vorrei chiedere: ma quel coniglio che si vuole cucinare alla fine del racconto “Il rumore dei baci a vuoto”… è veramente un coniglio??