Dettagli Recensione
I Baci di Veronesi
Non ci conoscevamo, io e Veronesi. Non c’eravamo mai incrociati, neppure per sbaglio in una citazione, in uno stralcio di romanzo, in una sua considerazione, e meno che mai nella visione di Caos Calmo tratto dal suo romanzo probabilmente più noto.
Così, siamo partiti da zero; lui con tutti i suoi Baci da Scagliare Altrove ed io incuriosita dal titolo e da pregresse recensioni positive ed accattivanti sulle sue opere.
Una raccolta di racconti non è facile da valutare, ma se non altro ci si può industriare nel tentativo di individuarne il filo conduttore. Nei Baci di Veronesi, la “guida” non può essere che il dolore, l’angoscia di affrontare il quotidiano traendo la giusta forza dalle proprie debolezze - ad ogni età e per qualsiasi ceto sociale - , la consapevolezza di accettare il male, che alberga dentro ciascuno, ma senza perdere la speranza di poterlo in qualche modo debellare.
Detta così, tuttavia, la questione può apparire abbastanza semplicistica; e invece no! Perché, come ha già scritto qualcuno, quest’ uomo è un genio; e la passarella di personaggi che è in grado di proporci va ben oltre la semplice e comune immaginazione.
Certo, ce ne sono alcuni di Baci che lui Scaglia veramente Altrove; ma lontano lontano che si fa una faticaccia ad afferrarli e a comprenderne fino in fondo il senso. Ma se ci si abbandona con il giusto trasporto, proprio come quando si riceve un bacio, e non si pretende di razionalizzare il tutto ma di interpretare in base agli spunti, allora l’Amore per questi uomini, apparentemente così strambi eppure cosi umani e comuni, il cui profilo è delineato da una delle penne a mio parere più strabilianti degli ultimi tempi, è un Amore senz’ombra di dubbio assicurato.
Se potessi, rivolgerei a Veronesi anche una brevissima ed intima intervista su alcuni interrogativi che mi sono rimasti tra un Bacio e l’altro. Gli chiederei:
-Signor Veronesi, c’è qualcosa di autobiografico in ciascun racconto? Ad esempio, è realmente Lei il figlio che riceve la Profezia di come accompagnerà suo padre, il suo fiero padre, verso la fine dolorosa ed inevitabile che solo una malattia come il cancro può infliggere? Ed è ancora Lei, o buona parte di Lei “scrittore”, che passeggia lungo i campi Elisi affiancato da due differenti figure di scrittori che la condurranno ad una scelta precisa di quale scrittore essere?
-Perché tutti i protagonisti dei racconti sono di sesso maschile? Si tratta di una scelta ponderata e voluta o è solo un caso dettato dal suo sentire di uomo/scrittore?
-Lo sa che per il resto dei miei giorni non riuscirò mai più a guardare una tartaruga? Perché la scelta è caduta proprio su una tartaruga per un racconto intitolato la Furia dell’agnello ed il cui protagonista è un bambino? (Qui le esporrei volentieri la mia interpretazione personale, ma non posso, si tratterebbe di spoiler all’interno di una recensione).
-Insomma, io ho decretato la sua assoluta genialità di acuto osservatore al penultimo racconto: Il ventre della macchina. Ma come le è venuto in mente di analizzare così a fondo il rapporto tra un uomo ed il suo accendino? Sorride, eh. Tanto io l’ho afferrata la metafora; ed in nome di questa comprensione, giuro solennemente di leggere tutte le sue opere passate e tutte quelle future di cui vorrà farci dono.
Grazie dei Baci, Sandro!
Indicazioni utili
Commenti
9 risultati - visualizzati 1 - 9 |
Ordina
|
Comunque Cub, i racconti non sono un romanzo; e purtroppo, considerata la brevità ed il dover instillare la pulce della riflessione in poco tempo, spesso chi non è avvezzo al genere potrebbe tranquillamente rimanere deluso.
Per quanto mi riguarda, credo si sia capito che sono rimasta folgorata dalla scrittura di Veronesi! Avevi ragione!
Adesso possiamo condividere questo amore!! :)))
brava Evetta:)))
Leggete Veronesi, non ve ne pentirete! Alessia può testimoniare :))
9 risultati - visualizzati 1 - 9 |
Ho parecchi suoi libri, ero Titubante solo per la questione racconti, che non e' il mio genere preferito. La penna la conosco da tanto tempo e non dubitavo potesse essere un altro centro.
Son contenta che alla fine tu abbia scelto un tono formale.
Sandrino, in fondo, lo chiamo solo io :-)
Bella rece Eva, auspico che il signor Veronesi non risponda ai tuoi quesiti, potrei bruciare di gelosia.
:-P