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Squali volanti e balene che planano
Credo che con Jacques Cousteau ,Folco Quilici sia uno dei più grandi narratori e documentaristi del mondo marino,film come "Il mondo del silenzio" del francese e "Fratello mare" dell'italiano fanno parte della memoria collettiva degli appassionati di tutto il mondo. Quest'ultimo scritto di Quilici,ancora una volta ci permette di immergerci,è proprio il caso di ribadirlo, in tre avventure marine che hanno per protagonisti tre magnifici animali. Il primo racconto ha per location i mari della Polinesia dove i pescatori ancor oggi per pochi dollari pescano dal fondo le nacre, conchiglie ricercatissime dai Cinesi, ma la loro vita è messa in costante pericolo dai voraci squali presenti in quelle acque come i tigre,i velocissimi squalo mako e soprattutto lui il più possente di tutti:la morte bianca. Atemi è un giovane pescatore,che al contrario degli abitanti della sua isola non teme gli squali, anzi durante un maramù (tempesta) e uno tsunami ne salverà uno a costo della propria.Il secondo episodio è incentrato sui furti di uno strano ladro nelle acque dell'isola d'Elba. Due archeo sub impegnati nello studio di un relitto vengono derubati di una fotocamera, il ladro,scopriranno, è un polpo: perchè mai questo intelligentissimo cefalopode tende a impadronirsi di oggetti luccicanti?
Infine al largo delle coste siciliane Tore, uscito per pescare con la sua piccola barca s'imbatte in un maestoso capodoglio morente perchè prigioniero di una spadara, il ragazzo con l'aiuto del biologo marino Antonio di Natale , libera l'animale dai cavi che lo stanno "stritolando"giungendo ad intrufolarsi nella bocca dentata del mammifero per tagliare uno dei cavi che lo sta soffocando.
Mi viene in mente che una volta al largo di Capri su un gozzo sorrentino, vidi emergere davanti alla prua della mia barca un 'isola, che spruzzò la sua gioia di vita in cielo,per poi scomparire nell'abisso:era una balena, non c'è emozione e paura più grande che un dio del mare vi possa regalare.
di Luigi De Rosa