Dettagli Recensione
Questa è Lotta di Classe
Ho conosciuto Ascanio Celestini attraverso un video in cui innalzava una delle sue solite ed instancabili critiche all'apparato socio-economico italiano (ricordo che l'argomento trattato era proprio la crisi economica). Questo sarebbe diventato il nostro “first date”.
Dopo ci sono stati interventi “pungenti” in programmi vari, i quali mi hanno portato ad apprezzare il suo stile, il suo modus operandi..(ho notato, però, per prima cosa, il suo pizzetto davvero fashion!). Ed infine eccomi qua, a sbavare dietro video e a leggere i suoi libri.
Mentre scorri con le pagine, sembra quasi di assistere ad una rappresentazione teatrale, in cui attraverso l'arma tagliente, quale l'ironia, si continua a sperare che qualcosa cambi..e dopo, ti ritrovi a sorridere, se non proprio ridere, con la consapevolezza che, però, quello è un sorriso amaro, perchè le situazioni raccontate in “Lotta di classe” non sono poi così surreali. E' la vita.
Devi correre, devi muoverti se vuoi portare a casa qualcosa da mettere sotto i denti, se vuoi sopravvivere. Alla fine non siamo altro che pedine di un gioco al quale ci ostiniamo a giocare, anche se molte volte non ci piace. In questo gioco ci sono i capi, di media e piccola importanza, che rappresentano il re, la regina, l'alfiere e via discorrendo; ed infine, quella misera pedina, quasi inutile, sacrificata anche per prima, sei tu, che combatti e combatti....
….questa è lotta di classe.
Sono 4 racconti che strisciano tra le scale di un condominio, in cui c'è Patrizia, la quale si ritirerà dal gioco per un anno, c'è Nicola, che si dimena tra un lavoro e l'altro, c'è Marinella, con il labbro leporino ed c'è il piccolo Salvatore, che sta iniziando a conoscere il sesso, anche se in maniera..buffa! Sono 4 storie intrecciate, ogni episodio è collegato agli altri, ma soprattutto ripreso in tutte le storie, secondo i diversi punti di vista. Ogni evento, ogni situazione è paragonabile ad un pezzetto di puzzle, che va ad incastrarsi perfettamente con tutti gli altri. Questo è stato l'elemento che mi ha incuriosito di più.
Lo stile di Ascanio, poi, è divertente, ricco di metafore e similitudini che servono a toccare un po' quelle che sono le questioni fondamentali della nostra esistenza: il sesso, il lavoro, Dio, il corso della vita, la mancanza di legami familiari. Concetti però visti con gli occhi del proletariato e della precarietà, gli occhi di chi fa numerosi lavori, tra call center e camioncini di kebab, o di chi è costretto ad allattare il proprio figlio tra le pause dal supermercato; Perchè non tutti hanno i figli dottori, o ingegneri. Ognuno fa quel che può, come può, calpestando, ruggendo, dimenandosi tra la folla. Perchè questa non è vita; questa è “Lotta di Classe”.
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Chi non apprezza la satira, la comicità, l'ironia, e peggio ancora il senso dell'umorismo, non può che condurre una vita stupida e miserabile.
(Carl William Brown)
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Commenti
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Due fini completamente diversi! :))
Forse è meglio se non fa dell'ironia, Lui..
Tacere è la più grande ironia, a volte! Dovrebbe seguire quella!
Libro curioso, autore a me sconosciuto ma il suo pizzetto adesso lo voglio vedere !!!
Devo dire che ho una strana propensione a scegliere libri..strani! Anche se molto probabilmente sono loro che scelgono me!
Assolutamente da leggere e, infatti, provvederò.
Grazie per il consiglio Belle :))
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