Dettagli Recensione
Le Beatrici
“Le Beatrici” è formato da otto monologhi femminili; una Beatrice dantesca, ma molto attuale, una “mocciosa” adolescente cruda e crudele figlia di questi tempi, una “presidentessa” industriale che ha risolto in maniera originale il problema degli operai in esubero, “Suor Filomena” una suora senza vocazione con tendenze ninfomani, una donna ansiosa perennemente in attesa, una “Vecchiaccia” incattivita dal tempo e rinchiusa in un ospizio, una anziana abbandonata a casa davanti al televisore che riesce ad evadere dalla sua solitudine ed una licantropa.
Otto monologhi nati per il teatro, per mettere in luce giovani attrici di talento. Otto metafore amare e crudeli che rispecchiano i nostri tempi e ci parlano di violenza, vecchiaia, abbandono, emarginazione, indifferenza. Il tutto, la penna di Stefano Benni, ammanta di ironia amara e, come sempre, tratteggia ritratti al limite del surreale, ma estremamente attuali.
Tra un capitolo e l'altro, otto ballate; sei poesie e due canzoni. Suggestive, e in linea con i monologhi.
Spicca la canzone dedicata a Fabrizio De André
...E io di voi scordarmi non posso / dentro un tramonto feroce e rosso / dentro un cielo di sangue e vino / ascoltate come sembra il primo / l'ultimo accordo che io imparai / io non voglio, non voglio morire / e a morire non riuscirò mai.