Dettagli Recensione
Che squallore...
Questo è un saggio che analizza la società odierna o, per meglio dire, lo stato di salute della società odierna...pessimo!
Si può essere d'accordo o meno su quanto scrive l'autore, ma i fatti sono fatti, l'interpretazione di questi ultimi è una questione di punti di vista (politici e non).
Gli argomenti trattati vanno dall'informazione alla tecnologia, passando per la finanza e la lingua.
L'informazione relegata a telegiornali (per modo di dire) che ci dicono quanto è brava a sorridere Kate Middleton o qual'è l'ultimo fidanzato (per modo di dire) di Belen Rodriguez.
Giornali che vendono solo se viene allegata qualche rivista a prezzo speciale, il giornalismo d'inchiesta morto e sepolto perchè la massa non deve essere infastidita da notizie scomode, notizie che fanno pensare, molto meglio la farfallina di Belen (scusate se son ripetitivo ma sembra che sia l'unica soubrette vivente in TV, è in tutti i programmi!).
Io non son contrario al gossip ma ogni cosa ha il suo luogo, il gossip a "Verissimo" o a "Studio aperto" ci sta bene ma non al TG1,2,3,4,5.
In quei Telegiornali dovrebbero esserci notizie serie, anche se scomode.
Il mestiere di giornalista deve essere scomodo, altrimenti non si è più giornalisti ma lacchè!
Il mito della crescita infinita in barba ai diritti dei lavoratori di avere una vita che non sia solo lavoro.
La diatriba infinita tra chi chiede più produttività e chi chiede più soldi lavorando meno, la verità, come sempre, sta nel mezzo...ma dov'è questo benedetto "mezzo" nessuno lo sa (o lo vuol sapere!).
L'imbarbarimento della lingua italiana colonizzata da termini stranieri che ormai fan parte del linguaggio comune.
La tecnologia di cui siamo schiavi, internet soprattutto, senza la quale saremmo persi completamente, incapaci di vivere.
Il tema del fascismo/anti fascismo tanto caro all'ex partigiano Bocca, il revisionismo storico di chi vuol mettere sullo stesso piano chi sparava ai tedeschi e rischiava la vita contro il nazismo e chi, invece, il nazismo lo serviva con un'opera di schifoso servilismo nei confronti delle SS, che tanto li consideravano dei poveri mentecatti, degli esseri, comunque, inferiori.
La corruzione, male assoluto dell'Italia e non solo, male da debellare ma non debellabile...non illudiamoci, ognuno ha il suo prezzo, anche chi dice di non averlo.
Questa è la nostra società, volenti o nolenti, sta a noi cambiarla , almeno nel nostro piccolo, rischiando di fare la figura dei "fessi".
Lo so, avrei dovuto scrivere "onesti", ma ormai le due parole, in Italia, sono dei sinonimi.
Per cambiare l'Italia bisognerebbe cambiare gli italiani, qualcuno sa come si fa?
Commenti
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Dunque, Giorgio Bocca è in effetti un personaggio molto controverso che durante la sua vita ha compiuto delle scelte per poi ritrattarle e ritornare su strade, per così dire, “più sane” (e chi sa ritrattare il proprio passato e visualizzare i propri sbagli meriterà pure un briciolo di attenzione).
In primo luogo, Bocca non ha mai rinnegato di aver aderito al Manifesto della razza nel 1938, ma è anche vero che in seguito è diventato un ardente partigiano; così come, allo stesso modo, negli anni novanta ha appoggiato alcune mozioni della lega che in seguito ha contrastato in maniera ferma e decisa.
Rispetto alla questione meridionale (e tengo a puntualizzare che io Sono Meridionale!), è stato per lungo tempo contrastato per aver espressamente condannato alcuni aspetti infernali del sud, in particolare angoli urbani carichi di violenza, di povertà, di camorra e di mafia come se ne possono trovare a Napoli e a Palermo. Allora, che facciamo? Difendiamo Saviano a spada tratta e diamo del razzista a Bocca?
E infine l’omofobia: Ragazzi, ma Giorgio Bocca era della classe 1920! Ma ci rendiamo conto? Ha visto e vissuto la guerra, gli sono stati inculcati determinati stili di virilità e di ruolo, era un grande amante delle donne; voglio dire, non è giustificazione a nessuna espressione razzista, ma pure mio nonno che era del ’26 non concepiva determinate realtà, eppure era la persona più aperta al prossimo che potesse esistere: esprimeva solo un suo punto di vista.
Per concludere, in questo contesto si valutavano le idee estrapolate da un suo specifico libro e non il suo pensiero politico: par cui sono assolutamente d’accordo che internet (la tecnologia in genere) non sia più uno strumento ma in una grossissima percentuale stia diventando la schiavitù del nostro tempo; sono assolutamente d’accordo che la comunicazione mediatica oggi giorno sia uno specchietto per allodole in modo da distoglierci da quesiti importanti; sono assolutamente d’accordo che la lingua italiana è sacra e che la globalizzazione che sta subendo sia un autentico scempio (ad esempio, perché in ufficio devo sentirmi dire andiamo al meeting? Riunione non va più bene? ); sono assolutamente d’accordo che l’Italia sia oramai un paese corrotto e sono assolutamente d’accordo che tocca a noi tentare di cambiare nel nostro piccolo questa diamine di società che di certo sana non è.
Scusate se mi sono dilungata un pochino; ma amo questo genere di confronti! E grazie a Danilo ancora per aver recensito il libro!
Un applauso sincero a Cristina per aver espresso le sue idee e non essersi nascosta dietro ad un anonimo voto negativo! :)) Grande!!!
Secondo me tu sei troppo indulgente con Bocca, se dai un'occhiata alle interviste che ha rilasciato ti rendi conto che le sue critiche verso il Meridione sono spesso offensive e per niente costruttive.
Io non sono una che difende sempre il Sud a spada tratta, ma certe frasi sono inaccettabili.
C'è poco da fare, il signor Bocca aveva un'indole decisamente razzista.
Alla prossima! Ciao e buone letture!
Grazie dell'amicizia e buone letture anche a te!
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