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MASSIMO TEODORI,CONTRO I CLERICALI,LONGANESI 2009
Non c’è dubbio che il volume di MassimoTeodori costituisca un saggio ispirato da una profondo phatos laicista che trova nelle riflessioni siloniane-“laicismo è essenzialmente rivendicazione di autonomia,libertà e responsabilità della coscienza contro ogni dirigismo statale o chiesastico”- e in quelle del Mondo di Pannunzio- secondo il quale la chiesa-ed in particolare i gesuiti- intende per laicità statale quella in virtù della quale lo stato dovrebbe essere uno strumento secolare della chiesa-la sua espressione più chiara e lucida.Il saggio ripercorre, sotto il profilo storico, alcune delle principali iniziative politiche e culturali insieme che hanno consentito l’affermazione nel nostro paese della cultura laica e ,fra queste,la legge del maggio 1974 a favore del divorzio(voluta dal socialista Fortuna,dai cattolici di sinistra,dalla Lid,dalla Uil ma soprattutto dalle iniziative di Pannella) e quella del maggio del 1978 a favore della depenalizzazione dell’aborto alla quale si giunse grazie al deciso contributo del Cisa,dei socialsiti,dei radicali ma anche grazie al sostegno di Scalfari allora alla guida dell’Espresso.In entrambi i casi-al di là della scontata avversione della Chiesa e dell’Msi-emerge dal saggio la posizione ondivaga dei vertici del Pci più interessati a consolidare il compromesso storico con la Dc che a contribuire alla secolarizzazione del nostro paese. Ebbene- di fronte alle problematiche bioetiche legate ora alla legge 40,ora ai Pacs e ai Dico- l’offensiva clericale –osserva polemicamente l’autore-ha ripreso vigore trovando da un lato alleati insospettabili in Pera,Ferrara,Quaglierello( veri e propri esponenti dell’ateismo devoto) e dall’altro nella frammentazione politica dei cattolici,nel protagonismo da “caudillo capriccioso” di Pannella ,nel cripto-clericalismo di Forza Italia le ragioni della debolezza del fronte laico che-nel corso del tempo-si è andato progressivamente sfaldando consentendo al contrario il rafforzamento delle iniziative politiche di Ratzinger e Ruini e di quella vasta coalizione di organizzazioni religiose-quali Cl,l’Opus dei,i Focolarini-che sono state in grado di raccogliere ampi e trasversali consensi sia nella società civile che nella classe politica. L’assenza di una forza politica laica ampia e coesa ha determinato la rinascita del clericalismo e ha impedito di conseguenza ad autorevoli protagonisti della società civile-quali Veronesi,il gruppo Coscioni-di poter incidere realmente sulle scelte politiche.
Gagliano Giuseppe