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A tu per tu con un grande eroe
Esistono migliaia di libri e saggi che parlano ed approfondiscono il fenomeno della mafia, citando nomi e fatti, ma nessuno di essi riesce a rispondere pienamente ad una domanda: Che cos'è veramente la Mafia? Solo un uomo come Giovanni Falcone poteva rispondere a quest'importante quesito: un eroe italiano che è nato nella terra di Cosa Nostra, che ne ha visto i suoi lati più oscuri e terrificanti, che li ha combattuti con la spada della Giustizia, divenendo presto così tanto scomodo da esser stato eliminato con "l'attentatuni" di Capaci, il 23 maggio 1992. La Mafia che Falcone racconta e che Marcelle Padovani riporta fedelmente con uno stile accattivante non è quella rappresentata dai mass media o dai film hollywoodiani: è una società di uomini e donne, in cui principi quasi cavallereschi (il rispetto, la lealtà, il reciproco aiuto) si fondono con l'efferata violenza tipica dell'azione mafiosa. Falcone, come il Virgilio dantesco, ci guida nella foresta nera di Cosa Nostra, illustrandoci non solo il loro modus operandi, ma soprattutto cosa significa esser mafiosi, ad esempio il profondo significato di ogni parola o gesto o il rispetto delle leggi non scritte, come nessuno sinora ha mai raccontato. Ed è qui che spicca la grandezza del magistrato: egli non tratta i mafiosi come avanzi di galera, ma come suoi pari, rispettando addirittura coloro che poi lo assassineranno. Più che una lezione sulla Mafia, diventa una lezione di vita, da cui tutti possiamo trarne insegnamento. Ma la sua analisi non si ferma qui: dalla grande esperienza accumulata in anni di inchieste egli ci spiega, con disarmante semplicità, come Cosa Nostra sia alla fine uno Stato nello Stato, la cui economia si basa su attività illegali o, se legali, derivanti dal riciclaggio di denaro sporco e la cui sopravvivenza è legata alla complicità di certi membri degli apparati statali. Un libro da leggere e rileggere non solo per comprendere un fenomeno tutto italiano, la cui esistenza condiziona pesantemente il nostro Paese, ma anche per tramandare la memoria di questo grandissimo uomo, affinchè la sua battaglia non possa mai aver fine.