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La forza del noi
Coraggioso è l'aggettivo più immediato, e forse anche più scontato, che si possa esprimere già durante la lettura di “A mano disarmata” della giornalista Federica Angeli, libro che non lascia dubbi, fin dal titolo, sul coraggio dell'autrice.
Ma queste pagine sono segnate pure da un'autentica passione per il proprio lavoro di cronista e un fortissimo senso della legalità che, purtroppo, come i fatti qui raccontati dimostrano, non sempre si ritrova in tutti i cittadini, e nemmeno in tutti i rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell'ordine.
E proprio a questo mondo alla rovescia, dove imperano la legge dei violenti e il silenzio omertoso che la protegge, la Angeli, seppur minacciata dalla mafia di Ostia, ha scelto di non assuefarsi, di non chinare la testa perché il fatto che le cose vadano in un certo modo – insegna Giovanni Falcone – non significa che debbano andare così per sempre; e poi perché la mafia non è altro che “una montagna di merda!”, come urlava la penna di Peppino Impastato.
Con una scrittura schietta e appassionante, la giornalista catapulta il lettore nella minuziosa cronaca dei suoi millesettecento giorni passati sotto scorta, tra il 2013 e l'anno in corso, durante i quali la figura della professionista forte e determinata, che non esita a denunciare e condurre inchieste scomode ai danni dei boss del quartiere, si alterna a quella della madre con le sue paure e fragilità, che gioca con i propri figli e lotta nella speranza di consegnare loro un mondo migliore. Ne emerge il ritratto di “una donna normale”, armata unicamente di parole con cui scuotere l'inerzia dello Stato, spesso assente in determinati contesti, e la coscienza altrui. Perché soltanto quando si compie questa rivoluzione, quando a una singola voce se ne aggiungono altre e poi altre ancora, allora sì che è possibile scrivere una storia diversa. Questo libro, prendendo le mosse da due spari nella notte per concludersi in un'aula di tribunale, ce lo insegna perfettamente!
"Chi sta dalla parte giusta non perde mai. Chi ha scelto di sfidare a viso aperto la mafia la testa non la chinerà mai. Perché sulla bilancia alla sera ci si sale da soli, con la propria coscienza, ed è a lei che si risponde."
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