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BEPPE LOPEZ LA CASTA
Nelle intenzioni dell'autore-giornalista militante-il volumetto avrebbe dovuto rappresentare una sorta di pamplhet incendiario contro la casta dei giornalisti ma nella realta' sia le premesse-pienamente condivisibili sia I dati contabili- raccolti con certosina pazienza ed imparzialita'-non rappresentano elementi di portata rivoluzionaria ma sono piu' prosaicamnete il frutto del senso critico applicato alla realta' giornalistica.Nonostante Lopez riveli la propria faziosita' politica verso I periodici del centrodestra -riservando invece toni apologetici verso Scalfari-,nonostante l'autore non risparmi frecciate velenose al “Corsera” e al “Sole 24Ore”(i concorrenti diretti della” La Repubblica”) rivolgendosi invece con parole affettuose nei confronti de “il Manifesto”,l'autore fa emergere con chiarezza e nettezza alcune considerazioni di carattere generale di indiscutibile interesse.Da un lato rileva infatti l'intreccio inestricabile tra informazione giornalistica e potere politico che,grazie ai finanziamenti elargiti ai periodici,si assicurano la possibilita' di controllare l'opinione pubblica ;dall'altro lato la dipendenza della oligarchia giornalistica dal potere economico-si pensi a De Bendetti,Berlusconi, gli Angelucci,Tronchetta Provera,Caltagirone etc-e da quello dei partiti(e persino da correnti di partito) determina da parte dei giornali una percezione falsata della realta'che si concretizza ora attraverso la censura preventiva,la enfatizzazione o la strumentalizzazione delle notizie di particolare interesse.Al di la' degli escamotage giuridici attuati dai periodici per garantirsi le sostanziose prebende dello stato-alcuni irresistibilmenti esilaranti-i contributi statali hanno arricchito gli editori gia' ricchi consentendo loro di promuovere battaglie volte a influenzare la vita politica del paese.E' difficile -dopo aver letto I dati relativi ai contributi statali-sottrasi all'idea che in un regime di autentica concorrenza difficilmente I periodici riuscirebbero a sussistere come e' difficile negare che in un regime di libero mercato sarebbero difficilmente sostenibili gli stipendi d'oro di non pochi direttori di gironali.,stipendi che rappresentano un vero e proprio schiaffo alla precariata' di moltissimi giovani del nostro paese.
GAGLIANO GIUSEPPE