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I sunniti
 
I sunniti 2017-01-03 15:25:24 Rollo Tommasi
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Rollo Tommasi Opinione inserita da Rollo Tommasi    03 Gennaio, 2017
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Storia e modernità dello Stato islamico

I sunniti costituiscono la stragrande maggioranza dei musulmani (85% circa, equivalente a poco più di un miliardo di persone); mentre la restante parte è composta dagli sciiti.
Tutt'oggi sunniti e sciiti restano prevalentemente divisi. Non è facile ricostruire l'esatto discrimine tra i due gruppi, ma può dirsi che risiede nel diverso modo in cui vengono interpretati i fatti storici riguardanti la successione al profeta Maometto – Muhammad, nella lingua musulmana – e in particolare le lotte civili per ottenere il titolo di califfo.
La religione islamica nasce con Maometto, circa 600 anni dopo la venuta di Cristo, in un preciso contesto politico che vede questi popoli molto frammentati, e riesce a dar loro un'idea di comunanza sino allora impraticata, con notevoli benefici, oltre che dal punto di vista religioso, sul versante sociale e militare (poco dopo l'esercito islamico inizierà una politica di espansione che toccherà anche l'Europa).
La dottrina islamica e quella cristiana sono molto più vicine di quanto si creda, anzitutto perché sono entrambe religioni monoteiste (dove, peraltro, la prima – accanto alle figure di Dio e del Profeta – ingloba anche quella del Cristo). Il buon musulmano, per essere tale, dovrà seguire cinque regole (i cosiddetti “cinque pilastri”): professare l'Unicità di Dio, eseguire la preghiera, praticare l'elemosina legale verso i più poveri, digiunare nel mese di Ramadan, compiere il pellegrinaggio a La Mecca almeno una volta nella vita (avendo i mezzi e la salute necessaria per farlo).

Massimo Campanini, docente di Islamistica all'Università di Trento, scrive questo libro per la collana “Farsi un'idea” dell'editore Il Mulino, pensata per fornire un'informazione rapida e chiara su fenomeni politici, economici, religiosi, sociali e psicologici, scientifici e ambientali.
Dal volume in commento – di circa 120 pagine, e munito di una bibliografia ragionata sui più recenti libri che parlano dell'islam – si ricava una visuale sul panorama antico e recente del sunnismo, sfatando buona parte dei luoghi comuni oscurantisti che, in tempi di deriva terroristica, vedono la fede islamica strumentalizzata ad altri fini. D'altronde, la contaminazione tra religione e politica ha rappresentato spesso un punto dolente per l'Islam (proprio come per il Cristianesimo nell'Alto Medioevo); lo dimostra la figura del califfo: abolita definitivamente dal padre della Turchia moderna e repubblicana, Mustafa Kemal, non a caso il califfato è stato riproposto dall'I.S.I.S., cioè dai rappresentanti più retrivi e radicali della fede musulmana nel mondo. La loro violenza ha attecchito in varie parti del globo dove la povertà impera (Asia e Africa in particolare), con il risultato di ottenere una triste rilevanza planetaria, non certo di essere la parte più attendibile né quella più rappresentativa dell'Islam.
La tradizione religiosa musulmana è ben altro, caratterizzata da una profonda riflessione sia giuridica (con le scuole tradizionali del Malikismo, dell'Hanafismo, dello Shafi'ismo e dell'Hanbalismo, alcune delle quali danno prova di stupefacente moderazione ed apertura) che teologica (rappresentata principalmente da dottrine come il Mutazilismo, l'Hanbalismo, l'Ash'arismo e il Maturidismo). Scuole e dottrine su cui il volume si sofferma ampiamente.

“I Sunniti” rappresenta una buona lettura, che, senza apparire sistematica né esaustiva, riesce però a fornire un primo quadro della nascita del sunnismo e delle tendenze antiche e moderne che l'hanno accompagnato e lo accompagnano.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
di Islam esclusivamente come pericolo (argomento che va per la maggiore - sia in buona che in cattiva fede - per evidenti ragioni legate alla cronaca).
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Commenti

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Molto interessante Rollo
grazie per averci presentato in sintesi e con chiarezza questo saggio
In risposta ad un precedente commento
Rollo Tommasi
03 Gennaio, 2017
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Grazie a te, Silvia. Sto riscoprendo lo studio della storia, mia vecchia passione, venendo dall'impero bizantino in avanti. E ne approfitto per approfondire tematiche che ignoravo, come quella della religione musulmana (la sua impostazione, non i suoi testi, che richiedono un impegno molto superiore). Prima di questo libro devo ammettere che non ero in grado di esprimere un'idea in merito, mancandomi la conoscenza di base del tema.
siti
04 Gennaio, 2017
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Tendiamo a dimenticare anche quanto ci sia di arabo nella nostra cultura: matematica, architettura, lessico, colture ( penso ad esempio allo zafferano) ...bel contributo che aiuta a sentire meno lontani ciò che tanta subcultura fa apparire ostile e nemico. Bentornato!!
Rollo, la tua recensione è assai interessante, anche se non sono invogliato a leggere questo libro, perché al momento i miei interessi prioritari di lettura volgono altrove.
68
04 Gennaio, 2017
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Buongiorno Rollo, in merito alla religione musulmana, ed a discredito di quanto erroneamente si pensi, ricordo che lo scrittore Pamuk in un suo romanzo la definiva " la religione della ragione e della tolleranza ", concetto che fa meditare!!!
Ottima presentazione Rollo. Un testo davvero interessante che dovrebbe leggere soprattutto chi, in maniera superficiale e semplicistica, associa con troppa facilità l'islam al terrorismo.
In risposta ad un precedente commento
Rollo Tommasi
04 Gennaio, 2017
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Vi ringrazio tutti per i commenti espressi.

Gianni, di Pamuk ho letto un unico libro, che trovai meraviglioso: "Il mio nome è Rosso". Non mancherò di recensirlo quando mi capiterà di rileggerlo.

Laura, come giustamente noti, il mondo è una serie di scambi a tutti i livelli: gli arabi ci hanno insegnato le basi di discipline che poi noi abbiamo elaborato e rivisitato: a queste elaborazioni, più avanti nel tempo, loro hanno riattinto. Questo spiega come i secoli facciano giustizia su ogni pretesa di divisione. Siamo un unico mondo, e, nonostante ciò dovrà essere frutto di un lavoro paziente e continuo, arriveremo tutti a capire che la strada da percorrere è una sola. Ci vorrà ancora tempo e tragedie, ma non c'è altro progresso possibile. E non è retorica, ma semplicemente la realtà delle cose.
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