Dettagli Recensione
Il carcere e le sue prospettive.
Con una superficie di appena 2,2 chilometri, Gorgona è l'isola più piccola e settentrionale dell'Arcipelago Toscano e da oltre 140 anni (1869) è sede di un carcere a indirizzo agricolo-zootecnico che costituisce la prova vivente che una rieducazione del reo è possibile se alla sua riabilitazione si aggiungono due componenti fondamentali: la natura e gli animali.
Qual è la formula che consente a questo istituto di ottenere dei successi? La responsabilizzazione. Le giornate del detenuto sono scadenzate dal lavoro (allevamento, viticoltura, falegnameria, studio delle cure omeopatiche e quant’altro sia praticabile) e da attività che lo aiutano a risocializzare con il mondo che è “fuori” e che il carcere annienta col suo isolamento. Il reo è obbligato ad assumersi delle responsabilità.
Nonostante in passato ci siano stati degli episodi che hanno minato alla stabilità ed esistenza stessa di quest’isola-carcere, Gorgona si è rigenerata e riorganizzata non abbandonando mai quei principi che ne sono alla radice.
Non è semplicemente un’isola carcere, è un’alternativa, un esempio di variante per superare il fallimento degli istituti di detenzione. Un uomo solo e abbandonato a sé stesso come può comprendere perché il suo comportamento è rientrato in quelli costituenti una fattispecie delittuosa? Come può trovare un’alternativa al delinquere se non glie ne viene presentata alcuna?
In quest’opera Verdone ci racconta la sua esperienza nell’isola-carcere, con premura ci narra alcune delle storie che hanno incontrato il suo cammino, ci insegna a guardare con gli occhi della mente, i fatti vengono presentati da una prospettiva diversa e ci dimostra che nessuno è perduto. Nulla deve essere dato per scontato.