Dettagli Recensione
Il Caimano ama le bad girls
Conchita Sannino,giornalista
"C'erano decine di ragazze.Appena entrai pensai fosse un harem.Anzi,no negli harem c'è più rispetto..." questa una delle prime impressioni di Patrizia D'Addario quando entrò a Palazzo Grazioli , residenza dell'allora Presedente del Consiglio, Silvio Berlusconi. La D'Addario come e soprattutto l'allora diciottenne Noemi Letizia appartengono a quella stagione di starlette che facevano la fila nei palazzi di quello che Nanni Moretti definì il Caimano. Ma la Bolgia di Conchita Sannino non è solo la cronaca dettagliata di quei giorni di goliardica frenesia da Califfo o Re Sole che ad un certo punto investì una delle maggiori cariche dello Stato. E' anche la cronaca di una certa politica sempre più collusa con gli ambienti malavitosi, nei casi descritti nel saggio, la lente di ingrandimento è posta su una schiatta di feroci e spregiudicati assassini che hanno fatto tremare anche i Cutoliani: i Casalesi che con i politici di primo piano della Campania fecero affari d'oro. Il Saggio della Sannino rubrica la recente storia politica della nostra Repubblica devastata dallo sfacelo etico e morale di buona parte della classe dirigente. Il cittadino subisce , assiste impotente e quando tenta una reazione, ecco la macchina del fango,ecco il killeraggio del giornalista non schierato (il caso Boffo su tutti). Nel film "Le Mani sulla città" di Francesco Rosi, i Camorristi si mangiano letteralmente Napoli ingozzandosi con i soldi della speculazione edilizia post terremoto, da allora sono passati gli anni, ma la scena si è ripetuta e si ripete, stavolta le mani dei Camorristi, dei faccendieri e dei politici corrotti calano come pale meccaniche sui rifiuti . La monnezza puzza come il petrolio ma vale tanto oro quanto quel liquido oleoso. Questa è una storia fatta soprattutto di menzogne,tantissime menzogne, dette per salvare le apparenze, raccontate alle mogli, ai padri ,alle madri e agli elettori. Menzogne raccontate per continuare a tirare l'acqua al proprio mulino, raccontate per rimanere inchiodati alla poltrona, dette da una classe dirigente che continua a conservare il proprio posto in Parlamento continuando a ripetere ad una popolazione che non le crede più: "per il bene del Paese!"