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La speranza indiana
Il libro spazia tra i molteplici argomenti della scena indiana, trattando temi come l’economia, l’incursione dei Beatles, Siddharta, passando da attenti e studiati resoconti storici dei più importanti capitalisti indiani a partire dal pre-colonialismo inglese, fino all’erotismo e la sua evoluzione. Si inerpica su temi scottanti come la pratica delle sati e l’impatto delle gang nelle città di maggior rilievo, non dimenticandosi di tantra, yoga, politica e chi più ne ha più ne metta.
L’autore vuole palesemente chiarire l’esponenziale crescita del paese asiatico. Definendolo uno stato traboccante di scuole private, dove perfino i contadini delle zone rurali capiscono l’importanza dell’istruzione e investono sui propri figli. Riversando implicitamente tra le righe del testo il profondo rispetto nei confronti del paese dei monsoni.
Nota dolente, è la completa mancanza di ironia che inizia a farsi sentire a circa metà capitolo. Tale accortezza avrebbe alleggerito i vari intramezzi storici ed indirizzato la lettura a un più grande pubblico.
Non impareremo nulla dell’India di oggi, dei suoi profumi, dei suoi sapori o costumi. Ma ci insegna la storia e le basi su cui è fondata una civiltà tanto antica che riesce a distinguersi perché mantiene da sempre vive le sue tradizioni.
Recensione di R.C. aka Spack Lele