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Quei bravi ragazzi
 
Quei bravi ragazzi 2008-08-16 05:49:26 prupitto
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prupitto Opinione inserita da prupitto    16 Agosto, 2008
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QUEI BRAVI RAGAZZI

CLAUDIO FAVA,QUEI BRAVI RAGAZZI,SPERLING &KUPFER,2008
Le riflessioni politiche del volume-ideologicamente manichee-procedono di pari passo con il rifiuto tout court del realismo politico e delle sue implicazioni,inducendo il lettore a comprendere senza ombra di dubbio di trovarsi di fronte ad un saggio militante profondamente intriso di ostlita' antiamericana ed antiatlantica.D'altra parte,l'inchiesta della Commissione europea non ha contribuito a salvaguardare il rispetto del diritto internazione-ed in particolare delle Convenzioni di Ginevra-ma al contrario ha contribuito a screditare l'azione di contrasto americana ed europea di fronte alla opinione pubblica mondiale,determinando in primo luogo -unitamente alle risultanze della Procura di Milano e alle inchieste del Washington post e della ABC news-un grave conflitto tra istituzioni nazionali e sovranazionali e in secondo luogo una notevole perdita di credibilita' degli alleati di fronte agli americani finendo in tal modo per gratificare ideologicamente la diffusa ostlita' antiamericana contribuendo a rendere maggiormente efficace sul fronte della guerra psicologica l'offensiva di Al Quaeda e dei suoi alleati.Al di la' dell'affresco psicologico fatto dall'autore di alcuni protagonisti volontari o meno della vicenda-p.e.la l'operato di Pollari e' assimalta a quello di una patetica comparsa-e al di la' delle analogie-piu' volte ribadite-tra il modus operandi della mafia e quello della intelligence,le scelte politico-militari degli americani e degli alleati ci trovano-con buona pace del furore iconoclasta e giustizialista di Fava-pienamente solidali. in quanto dettate dalla ragion di stato.Le numerose omissioni,la secretazione dei protocolli di intesa con gli alleati,la delegittimazione politica della inchiesta della Commissione e delle convenzioni internazionali,il rifiuto di conferire credibilita' giuridica ai terroristi,l'uso degli interrogatori rinforzati-ampiamente applicati dai francesi durante la guerra di Algeria e dagli americani in America Latina-costituiscono scelte ispirate al realismo politico unico approccio possibile di fronte alla pericolosita' rappresentata dal terrorismo per tutte le democrazie europee. Contrariamente all'opinione dell'autore il modus operandi del governo inglese-dal Foreign Office all'MI6-e di Pollari e' stato conforme ai precetti della salvaguardia della sicurezza nazionale e al rispetto degli accordi bilaterali ed in ambito Nato. In conclusione- sia detto con esplicita ironia-la credibilita' delle valutazioni di Fava e' a tutti gli effetti equivalente a quella di Giulietto Chiesa e Gianni Mina' l'imparzialita' dei quali e' ampiamente nota.
GAGLIANO GIUSEPPE

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