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Perché dobbiamo fare più figli
 
Perché dobbiamo fare più figli 2008-07-07 02:44:48 Tatyana
Voto medio 
 
1.6
Stile 
 
3.0
Contenuti 
 
1.0
Approfondimento 
 
2.0
Piacevolezza 
 
1.0
Opinione inserita da Tatyana    07 Luglio, 2008

Dobbiamo veramente?

Addirittura DOBBIAMO?! Il fatto che questo libro sia stato scritto da due uomini che hanno capito “con una chiarezza e una lucidità "scientifica" che inizialmente soprattutto noi donne dobbiamo fare più figli, mi fa di per sé capire che sotto ci deve essere qualcos’altro una strategia politica, una ideologia sociale o un dogma religioso nonché altro che subordinato a interessi nazionali o macroeconomici.

Non penso comunque che questo libro possa raggiungere il suo scopo, ho cioè seri dubbi che le persone che ragionano con la propria testa, dopo averlo letto, andranno ispirati da esso a moltiplicarsi e risolvere così la crisi di un Italia invecchiata o di un qualsiasi altro paese. Soprattutto le donne (se non sono sottomesse ai loro uomini) non seguiranno mai nessuna direttiva o obbligo di fare un figlio, perchè ascoltano solamente loro cuore. Una loro eventuale decisione ragionevole di fare un figlio dipende solo dal grado di stabilità ottenuta in convivenza con il loro partner così come dalla stabilità economica e sociale. Con un’inflazione crescente, instabilità sociale, tasse soffocanti nessun libro, nessun consiglio esterno, nessuna ideologia potrà influenzare le famiglie veramente responsabili a fare più figli, questo appello potrebbe inspirare ancora di piu gli immigrati in Italia, provenienti dai paesi di terzo mondo, dove queste politiche di DOVER avere famiglie numerose non hanno portato a nient’altro che fame, rabbia, invidia, povertà nonché a mancanza di civiltà e di responsabilità, sia personale che sia sociale. Basta guardare ad alcuni esempi dove le persone devono fare più figli e lo fanno volentieri – l’India, la Cina, l’Africa. E basta guardare al Canada, ai paesi Scandinavi o all’Australia con una popolazione di soli 20 milioni di abitanti e con un livello di vita alto, civile e tranquillo, dove il governo assicura a sufficienza la vita in pensione.

Secondo me il problema dell’invecchiamento non è un problema di una nazione invecchiata, ma il problema di un sistema strutturale pensionistico sbagliato dove c’è qualcosa che non funziona. Non è un segreto per nessuno che il sistema previdenziale italiano è debole, strutturato in maniera sbagliata (cioè che la quantità di giovani deve sempre maggiore alla quantità di pensionati) e che la soluzione non è un aumento delle nascite ma una ristrutturazione dove chi lavora paga per sé, non per il sistema fallimentare pensionistico. E allora non è meglio prima migliorare e sistemare il paese in maniera responsabile, e non solo raccogliere le tasse e gestirle in modo più che bizzarro? E poi forse sarebbe anche utile per noi guardare attorno e vedere – il traffico in Lombardia, i rifiuti di Napoli, i vicini che si ammazzano perché loro case sono troppo vicine (densità abitativa), il cibo diventa sempre più caro e insufficiente, l’inquinamento che provoca nuove malattie strane, e poi, capire se c’è veramente un crollo delle nascite in Italia?

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