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L'amico Putin. L'invenzione della dittatura democratica
 
L'amico Putin. L'invenzione della dittatura democratica 2011-12-18 12:48:06 misu
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misu Opinione inserita da misu    18 Dicembre, 2011
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Dittatura o democraza?

Dando un occiata alla copertina dell’libro il lettore può farsi un opinione ben precisa sulle intezioni dell’autrice. L’ esspressione usata nel sottotitolo dell libro ‘ l’invenzione della dittatura demicratica‘ indica senza mezzi termini la direnzione del discorso dell’autrice. L’uso di questi due termini in netto contrasto tra loro in pratica classifica scondo l’autrice la vera natura del potere di Putin in Russia.
Capire la Russia diventa sublito un problema per ogni occidentale abituato a giudicare altri paesi usando il metro di giudizio e di classificazione tipico per il modello delle democrazie parlamentari occidentali. È chiaro che questi parametri di giudizio e classificazione del potere in Russia non funzionano.
Nel leggere questo libro bisogna tenere presente le carattreistiche storiche di questo paese.
In certe circostanze il sucessore era stato da sempre designato per così dire da una cerchia ristretta di persone dai tempi degli zar e durante il regime spvietico. Il potere era da sempre concentrato nelle mani di una sola persona lo zar o il segretario generale del partito comunista. Il potere personale del singolo non fu mai bilanciato da un assemblea di rappresentani. Il potere dei boiari prima e poi della Duma fu sempre osteggaito dallo zar di turno. Il simbolo della nazione era lo zar con il suo potere immenso. Ciò è rimasto presente anche durante il regime comunista sovietico. Stalin fu un esempio eloquente che nulla cambiò nella gestione del potere nel paese anche dopo la rivoluzione bolscevica. Dunque, Puntin è prefettamente in linea con i suoi illustri predecessori.
Tenendo conto di ciò possiamo adentrarci nella lettura del testo che ci da una lettura piuttosto approsimiativa di tipo giornalistico e non storiografico del corso degli eventi che portarono alla nomina di Putin come sucessore di Yeltsin. Si può concludere che Putin si trovò al posto giusto al momento giusto. Per capire meglio l’importanza avuta dei servizi di sicurezza bisogna tenere presente che il regime comunista si basò esenzialmete su due pilastri già dai tempi di Lenin: i servizi segeti e l’esercito , ma ciò non era un eccezione nella storia russa dato che anche il potere degli zar era garantito da un capillare controllo poliziesco e dall’esercito.
Proseguendo con la lettura ci troviamo di fronte al capitolo sulla chiesa ortodossa russa che per un lettore non esperto di storia russa risulta poco chiaro. Per capire meglio di che cosa si tratta bisogna tenere presente che la chiesa ortodossa russa non è una chiesa universale, come quella Cattolica, ma nazionale, dunque legata allo stato come tale, di conseuenza al potere.
Giunti a questo punto possiamo asserire che il libro si basa essenzialmente su fatti apparsi e riportati dalla stampa e cerca di dare una lettura storiografica di questa cornaca ma non ci riesce del tutto. Un lettore a digiuno di storia russa o sovietica avrà delle difficoltà nel cogliere il messaggio tra le righe veicolato dal testo. Ci sembra chiaro che l’autrice dia per scontato che i potenziali lettori del libro abbiono delle nozioni specifche sull’ argomento trattato.
Un argmento così complesso viene trattato in modo piuttosto sbrigativo senza porre la dovuta attenzione ad argomenti per loro natura complessi come il problema del terrorismo. mafia ecc.
Capire la vera natura di come veniava gestito e viene gestito il potere in Russia non è impresa facile, quando si tende a liquidare l’aromento del binomio potere personale ( presidenziale o dello zar oppure del segretario generale del PCUS) - popolo nonché stampa in due parole.
In conclusione il libro ci offre un quadro più di cronaca girnalistca che storica degli eventi tralasciando delle infromazioni più aprofondite ma a nostro giudizio fodamentali sul corso degli eventi nella Russia postcomunista.(privatizzazioni, i clan ad esempio )
Per chi volesse leggere il testo è utile prima avere delle nozioni sulla storia dell’Unione Sovietica e della Russia altrimenti il contenuto risulta poco chiaro. Al lettore mancherebbe il contesto storico e politico del cambio del potere al Kremlino.

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Consigliato a chi ha letto...
Qualche nozione di storia russa e sovietica non guata per capire ciò che non viene spegato al lettore.
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Commenti

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27 Dicembre, 2011
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Ho letto anch'io questo libro e non sono d'accordo con questa critica. L'autrice è una giornalista e non una storica e scrive della Russia dopo aver trascorso anni nel paese lavorando come giornalista e non come storica. Tutte le notizie che riporta sono interessanti e originali e si vede che la Mereu conosce molto bene questo paese. Io, pur non avendo nessuna nozione di storia e di politica russa, ho trovato questo libro molto semplice da capire. Odio i tomi che digeriscono solo i super esperti! lo stile è quello di un thriller politico che piano, piano fa capire al lettore cos'è e da chi è composto il regime di Putin. Nel libro si descrive nei minimi particolari l'ascesa al potere di quest'uomo e com'è riuscito a diventare così potente. E' un libro che consiglio a tutti quelli che in questo momento vogliono capire quello che sta succedendo in Russia...
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