Dettagli Recensione
“It is an ancient Mariner […]”
Nella mia ricerca di classici, ho letto di recente “La ballata del vecchio marinaio”, opera tra le più conosciute, se non la più celebre in assoluto, del poeta inglese Samuel Taylor Coleridge (1772-1834).
Pubblicata nel 1798, la ballata (componimento poetico che segue un preciso schema metrico, genere abbastanza diffuso nella letteratura europea) si suddivide in sette parti, per un totale di seicentoventicinque versi raccolti principalmente in quartine. Il testo in lingua originale, come si può facilmente constatare pur senza conoscere l’inglese alla perfezione, procede con rime per lo più alternate; l’edizione italiana che ho avuto occasione di leggere è quella Einaudi del 1964 con traduzione di Beppe Fenoglio che, come sottolinea nella sua interessante prefazione il noto anglista Claudio Gorlier, mette da parte la rima per dare risalto al ritmo e alla fluidità del linguaggio.
Un’opera senza dubbio complessa, ma anche molto affascinante anzitutto per la vicenda “narrata” in questi versi dallo stesso personaggio principale, l’ancient Mariner dallo sguardo ipnotico: costui, come racconta, si vede costretto a espiare la colpa di aver ucciso senza motivo con la propria balestra un albatros che seguiva la nave su cui egli era imbarcato, e la cui presenza veniva considerata di buon auspicio da tutto l’equipaggio, attraverso una serie di fatti estremamente sfavorevoli e anche irrazionali, con tanto di comparsa di un vascello fantasma, con a bordo la Morte e la Vita nella Morte, e l’apparizione di serpenti marini e addirittura spiriti angelici che rianimano i corpi dei marinai morti. L’abile intreccio di reale e soprannaturale impreziosisce il testo, ricco di vivide immagini e metafore, offrendo una lettura nell’insieme emozionante.
"Alone, alone, all, all alone,
Alone on a wide, wide sea!
And never a saint took pity on
My soul in agony."
(Solo, solo, me solo,
Solo, solo in mezzo a un mare immenso!
E non un santo che prendesse pietà
Dell'anima mia moribonda.
- traduzione di B. Fenoglio -)
Un'annotazione: pochi mesi fa, leggendo il bellissimo romanzo a fumetti “Il porto proibito” di Teresa Radice e Stefano Turconi ho trovato qualche richiamo a questa ballata di Coleridge che non avevo ancora letto. Doveroso colmare il vuoto.
Indicazioni utili
Commenti
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |
Ordina
|
Ciao! :)
A presto! :)
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |