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"Aprile è il più crudele dei mesi [...]"
Un'opera molto, molto complessa, questo celebre poema dell'anglo-americano Eliot (1888-1965) che venne pubblicato per la prima volta nel 1922, al principio di un drammatico dopoguerra già carico di cattivi presagi. La "terra desolata" (o "devastata", secondo una più recente traduzione dell'aggettivo "waste") è infatti il vecchio continente uscito dallo shock e le atrocità del primo conflitto mondiale; non meno “desolata” apparirà ritratta la Londra dell’epoca con le sue atmosfere decadenti e un Tamigi da cui le ninfe sono ormai partite.
Il testo si compone di 433 versi in totale e di cinque sezioni, ognuna delle quali porta un titolo diverso: I. "Il seppellimento dei morti"; II. "Una partita a scacchi"; III. "Il sermone del fuoco"; IV. "La morte per acqua"; V. "Ciò che disse il tuono". La prima parte si apre con il ben noto incipit "Aprile è il più crudele dei mesi [...]" che incuriosisce e affascina.
Un libro dal contenuto poetico decisamente suggestivo, ma - come dicevo sopra - anche di non semplice comprensione in quanto ricchissimo di richiami importanti (a partire da quelli dell'Antico Testamento sino a quelli letterari che addirittura non escludono il nostro Dante); in queste pagine si intrecciano voci e temi diversi che, nel complesso, rivelano da parte dell'autore, premio Nobel nel 1948, una cultura sconfinata.
Recensire in modo approfondito un'opera di tal genere sarebbe impresa ben ardua; chissà se la critica stessa abbia terminato di "scavare" all'interno di questo classico del Novecento, vista la complessità che si concentra nella scrittura di Eliot.
Per poter cercare di comprenderne almeno il significato generale, le note conclusive di questa edizione (Einaudi, 1965) non sono state sufficienti e ho dovuto cercare altro materiale. Non posso nascondere di essere stata messa a dura prova da questa lettura; conto di affrontarla ex novo in futuro, poiché - considerata appunto la sua difficoltà - essa richiede (per lo meno a me) un necessario ritorno. Intanto, felice di questo primo avvicinamento che attendevo da tempo.
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Mi conforta il tuo parere, grazie!
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