Dettagli Recensione
Lo specchio dell'anima
Non sono quello che si potrebbe definire una fanatica della poesia. La maggior parte delle volte non la capisco e per la restante parte non riesco a impararne a memoria nemmeno un rigo, tant'è che non ricordo una singola parola delle classiche poesie che si assegnano a scuola. Ma Baudelaire è un universo a sé..come è possibile non amarlo? Trovo che le sue poesie siano come un prisma, le cui facce corrispondono ad ogni tipo di stato emozionale umano: rabbia, lussuria, tristezza, ottimismo, depressione, passione, entusiasmo, arrendevolezza.
Oppure, se proprio l'immagine del prisma non è così immediata e comprensibile, potrei dire che la lirica di Baudelaire, in questo specifico testo, assomiglia ad uno specchio: a seconda di come guardiamo, osserviamo e interpretiamo le sue poesie, loro rispondono in modo diverso, ma assolutamente aderente allo stato d'animo con cui le abbiamo cercate e abbracciate.
Prima di scadere, e con molto piacere, nell'adulazione più sfacciata, vorrei dare qualche informazione tecnica: il libro in mio possesso è un'edizione di Newton&Compton del 2004, con testo in lingua originale a fronte, particolare che consiglio vivamente di tenere in conto a chi debba acquistare per la prima volta questo testo.
Le poesie sono divise in sezioni, di cui le prime sei sono quelle originarie delle prime edizioni, le quali si intitolano: "Spleen et Idéal" (85 poesie), "Tableaux parisiens"(18), "Le vin" (5), Fleurs du mal"(9), "Révolte"(3) e "La Mort"(6).
Nella seconda parte troviamo: "Projets de préfaces et d'épilogue" (2 poesie), "Les épaves" (7), "Galanteries" (6), "Epigraphes" (3), "Piéces diverses" (4) e "Bouffoneries" (3).
Infine vi è una terza parte che comprende delle poesie aggiunte nella terza edizione, esattamente tredici.
Senza dubbio la mia sezione preferita è "Spleen et Idéal", che è la più piena e la più ricca; qui troviamo alcune delle poesie più belle, a mio avviso, del poeta francese, poesie dedicate a numerose Donne, con la D maiuscola, come Jeanne Duval, la sua attrice mulatta, musa ispiratrice della sensualità più carnale, o come Mme Sabatier, l'angelica o Marie Daubrun, intrigante, infida ma allo stesso tempo da proteggere. La figura della Donna qui è in primo piano, e con lei tutti i sentimenti possibili che essa può scatenare, dai più puri ai più perversi.
Non mi soffermerò tuttavia nel fare una critica letteraria di questo testo, è già noto che fece scandalo, che fu censurato, che l'opera va intesa come un viaggio immaginario del poeta, e che le liriche non sono da considerarsi in ordine cronologico, ma appunto nel senso di un percorso che va dalla consapevolezza di essere superiori alla massa (Baudelaire si paragona ad un albatros per questo), al desiderio di fuga verso piaceri che possano farlo cadere nell'oblio, come il vino, la droga o il piacere carnale.
Non mi soffermerò su questo perché lo scopo della mia recensione non è di essere l'ennesima voce che crede di sapere cosa pensava, cosa credeva e cosa provava Baudelaire. Non ne ho né l'arroganza né il coraggio necessari..dunque, cosa fare?
Mi limiterò a cercare di stuzzicare la vostra curiosità, con un elenco certamente non esauriente, ma solamente esplicativo delle mie poesie preferite e di quello a cui penso quando le leggo..chissà che non proviate le stesse cose, e chissà che leggendo non vi venga voglia di avventurarvi ne Les fleurs du mal, il che sarebbe perfetto, perché è proprio questo il mio scopo.
"Inno alla bellezza" - disquisizione filosofica sull'origine della Bellezza, il cui perno è l'antitesi Inferno/Paradiso
"La chioma" - l'incredibilità del dedicare un'intera poesia ai capelli di una donna
"Sed non satiata" - amore e stregoneria; una nera magica mezzanotte
"La cornice" - breve ed intenso inno alla splendente centralità della Bellezza
"Tutta intera" - sottile e perversa tentazione
"Il veleno" - l'amore come tormento e come terribile malia
"Canzone di pomeriggio" - sensualità, erotismo velato, adorazione
"A una mendicante dai capelli rossi" - l'assoluta ingiustizia della povertà
"A una passante" - una delle mie preferite in assoluto, descrive la felicità fuggevole, ma intensa, fulminea ma amara
"Allegoria" - la supremazia della Bellezza che nulla teme, neanche la Morte
"A colei che è troppo gaia" - prorompente erotismo
"I gioielli" - seduzione ed oscenità
"Le promesse di un volto" - romanticismo seguito da una sfacciataggine che fa arrossire.
Leggete questo libro, anche se non siete degli appassionati di poesia, e non perché si DEVE fare, perché Baudelaire è Baudelaire, perché è un classico che non può mancare nell'elenco dei libri letti entro i 50 anni e così via. Leggetelo perché vi arricchirà, perché è un libro moderno e attuale, pur se scritto sotto forma di lirica.
Potrete scoprire che la poesia non è poi così tanto noiosa come ci si aspetta di solito.
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