Dettagli Recensione
Saint Rimbaud
Su Rimbaud si è detto di tutto: dissacratore, maledetto, angioletto, fascista e bolscevico. La mitografia iniziò sul letto di morte, dalla distorsione memoriale del cerchio familiare del poeta (la sorellina Isabelle e il cognato postumo Dufour/Berrichon, la “mother” Vitalie Cuif e l'amico di lunga data Delahaye); poi ci si è messo il mistico selvaggio Claudel, il timido Rivière e il suo compagno di sventura (che fece però la sua fortuna) Paul Verlaine. In seguito a Rimbaud ci arrivò anche la letteratura di sinistra, fra cui Breton, e al mito cattolico se ne aggiunsero infiniti altri. Poi arrivò Etiemble e le sue frecciatine rimisero un po' le cose a posto: “per capire Rimbaud bisogna iniziare a leggerlo (magari)”. Le opere: abbiamo una primissima raccolta poetica Poésies, che arriva più o meno all'incontro con Verlaine (sottolineo la lettura di Mémoires, di Voyelles, di Les Strennes des Orphelins e non solo Le Bateaux Ivre, che fu solo un esercizio parnassiano). Poi abbiamo prose: Une Saison à l'Enfer e Illuminations. Ma per capirci davvero qualcosa della poetica rimbaldiana rimando a due lettere della corrispondenza (che, a mio parere, è migliore dell'opera): al professor Izambard (13 maggio 1871) e a Demeny (15 maggio 1971). Consiglio: non fatevi influenzare dal mito del poeta maledetto, leggete Rimbaud spassionatamente.
Indicazioni utili
Commenti
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |
Ordina
|
Conoscevo "letteralmente" Gide, incontrato con Marcel Proust, mentre Etiemble mi era completamente oscuro.
L'influenza cattolica, o meglio la condotta etico-morale di Rimbaud, se ne parlò anche perchè associata a quella di Verlaine, dopo che venne scarcerato ecc ecc ecc..
Ma del formarsi addirittura di una cospicua mitografia.. beh, questo proprio non lo sapevo. Grazie mille, Rosalie! :D
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |