Dettagli Recensione
Che meriggio lungo,/ immobile, feroce ci corteggia
Pubblicata nel 2020 dalla casa editrice pugliese Manni, questa raccolta poetica di Alberto Rollo offre certamente una lettura affascinante, ma anche non semplice e, pertanto, di comprensione non immediata. Una scrittura senza dubbio di grande profondità e ricca di vivace musicalita dà voce a una figura imprecisata - difficile dire se si tratti solo di un anziano o di un malato - confinata all'interno di una torre anch'essa non bene identificata (carcere, nosocomio?), mentre il muto interlocutore dell' "io narrante" poetico si identifica, pur in tutta questa vaghezza, con quella di un probabile infermiere-carceriere.
"[...] Più dura
questa lunga malattia più vi sottrae,
meravigliose fantasie, futuro.
Vi cercherete ciechi sopra il muro,
come timidi gechi pattugliando
il giorno e i suoi improvvisi
nidi di ombre."
Recentemente nella terzina finalista (per la sezione Poesia) dell'edizione 2021 del prestigioso Premio Napoli, "L'ultimo turno di guardia" ha ricevuto anche altri importanti riconoscimenti letterari; i suoi versi danno vita a una sorta di poemetto in cui la segregazione diviene occasione per ricordare e liberare emozioni. Nel complesso, un'opera di grande qualità che ho avuto occasione di leggere poiché l'autunno scorso ho preso parte al lavoro dei giudici lettori del Premio Napoli.
L'autore, classe 1951, vanta una lunga carriera nel mondo editoriale; ha tradotto romanzi inglesi e americani, tra cui "A sangue freddo" di Truman Capote, e scritto anche per la narrativa, il teatro e la televisione.