Dettagli Recensione
L'incanto del mondo attraverso la vista interiore
Ariosità dei versi e linearità della costruzione lirica, in questi testi, nascono da un'interiorità che non si chiude in sé stessa ma si apre all'introspezione per meglio comprendere il mondo nella sua essenza, nella sua trasparenza. È il cammino della notte in attesa dell'aurora, in cui gli angeli giocano «a strapparsi le ali» - eppure l'«invisibile tesoro» celato nel profondo guida verso la meta.
Rileggere questo libro è stato ritrovare me stesso nelle parole di un'altra persona, come in "Pioggia", quadro impressionistico dalla forza tenue e incantata, («Il giardino piange / in un fumo di nebbia / e lacrime / ricoprono l'alloro»...).
Elisabetta Vatielli canta un mondo oltre l'apparenza e la precarietà, perché «non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi» (Saint-Exupéry).