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Tutte le donne che ho dentro
 
Tutte le donne che ho dentro 2014-01-30 09:28:40 Renzo Montagnoli
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
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Piacevolezza 
 
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Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    30 Gennaio, 2014
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L’universo femminile

La produzione poetica nazionale è gigantesca e quindi è facile imbattersi in involontarie ripetizioni di svolgimenti di tematiche. E’ proprio questa situazione, che non di rado indispettisce il lettore, una delle cause che rendono poco appetibili i libri di questo genere e che di conseguenza ne limitano la diffusione. Tuttavia, a volte, capita di imbattermi in spiccate originalità, come nel caso di questa silloge di Elisabetta Comastri, particolare per il tema (le personalità femminili) e per la qualità dello svolgimento, con versi ben strutturati, con proposizioni mai urlate, anzi contraddistinte da una gradevole levità. Sì, Tutte le donne che ho dentro è il panorama femminile che l’autrice percepisce nel suo intimo ed è un po’ un ripercorrere situazioni probabilmente personali che, comuni tuttavia a tante, danno luogo a una proiezione di un campionario femminino di ampio respiro e senz’altro convincente, perché queste figure, a cui sono improntate le varie liriche, sono palpabili, presenze che emergono dalla grigia quotidianità per rivendicare la loro peculiarità. Troviamo infatti l’adolescente, la madre, l’amante e altro ancora, ben delineate, con ognuna un suo destino, ma accomunate da quella percezione che è specificamente femminile e di cui l’uomo, l’essere maschile, ha più una sensazione che un’approfondita ed esatta comprensione. Proprio per questo ritengo quest’opera di particolare utilità per gli uomini, perché trascende la poesia in se stessa per diventare una fine analisi psicologica. Con ciò non intendo dire che la lettura non sia consigliabile anche alle donne, che possono facilmente ritrovarsi in queste protagoniste, ma che il libro è un’occasione propizia affinchè i maschi possano meglio capire l’universo femminile. E questo è già uno dei meriti della silloge, ma se consideriamo poi l’equilibrio strutturale delle singole poesie, l’ordine logico con cui si susseguono e infine il pathos che talora riescono a creare, ce n’è abbastanza per esprimere un giudizio più che positivo e per consigliarne la lettura.
Di questo avviso, in ordine ai meriti, devono essere stati anche i giurati della seconda edizione del Concorso internazionale Poetando, tanto da assegnare all’opera il primo premio. Non conosco le altre sillogi che vi hanno partecipato, ma di certo questa ha ampi e tali elementi positivi da giustificare l’importante riconoscimento.

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