Dettagli Recensione
commedia fantasy del '500
L’opera nasce come continuazione dell’Orlando Innamorato scritto da Matteo Boiardo tra il 1476 e il 1484: ANGELICA, bellissima figlia del re del Catai (l'odierna Cina, ciò mi fa pensare che l’Ariosto non avesse ben chiara la qualità del “Made in China”) compare a Parigi ad un torneo organizzato dal Re Carlo Magno tra tutti i cavalieri cristiani e pagani, e sfida i presenti ad affrontare il fratello Argalia in possesso di armi fatate: il vincitore potrà sposarla, ma i vinti saranno suoi prigionieri. Astolfo, Malagise, Ferraguto, Orlando, Rinaldo e qualche decina di altri guerrieri cerca senza successo di conquistare la fanciulla, ma ad un certo punto il re saraceno Agramante spalleggiato dai Body Guards Ruggiero e Rodomonte (una sorta di Schwarzenegger, ma più grosso e più cattivo) attacca Parigi.
“Un’altra fiata, se mi fia concesso/ racontarovi il tutto per espresso”.
Invece il Boiardo passò a miglior vita e tutto restò in sospeso e nei primi anni del ‘500 il buon Ariosto ripartì da questo punto della storia:
“Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori/Le cortesie, l’audaci imprese io canto
“che furo al tempo che passaro i Mori/d’Africa il mare e in Francia nocquer tanto..”
La guerra tra i Paladini Cristiani di Carlo Magno contro i Saraceni è solo un pretesto. I numerosissimi personaggi di ambedue le fazioni si incrociano in storie d’amore, incontri con creature fantastiche, anelli fatati, maghi, streghe, incantesimi con un fiorire di storie nella storia. L’Ariosto mirabilmente segue per un po’ alcuni personaggi con la loro storia, poi li lascia passando ad altri, per poi ritornare ai precedenti con intrecci in alcuni casi da perderci la testa….
Quando la situazione diviene inestricabile tira fuori una bella battaglia e così i Paladini si schierano da una parte, i saraceni dall’altra e si ricostituisce un po’ d’ordine..
Le battaglie sono epiche: sembra di sentire i cozzi delle spade, le grida dei feriti, il rumore degli zoccoli dei cavalli, lo stridio di elmi e scudi, le grida degli agonizzanti…
La svolta della trama principale è quando la bellissima Angelica che fino ad allora aveva fatto la difficile con tutti, si concede e si sposa con Medoro, una specie di pesce lesso: come se la Arcuri sposasse Emilio Fede.
Quando Orlando lo viene a sapere si inca… si arrabbia come una bestia e spacca tutto ciò che trova sul suo cammino: una specie di tornado. Per farlo rinsavire il suo amico Astolfo sale su un ippogrifo va sulla luna dove si trova la valle delle cose perdute a cercare l’ampolla che racchiude il senno d’Orlando . Stupendo è l’elenco delle cose perdute:
“Le lacrime e i sospiri degli amanti/ l’inutil tempo che si perde al giuoco/
e l’ozio lungo di uomini ignoranti/ vani disegni che non han mai loco…” ..
e finalmente, in questo casino trova il senno dell’amico impazzito: tornato sulla terra lo fa sniffare ad Orlando e questi ritorna calmo e tranquillo, perfettamente orientato nel tempo e nello spazio.
Siamo agli ultimi colpi di scena: Ruggiero (ex compagno di Schwarzenegger-Rodomonte) si fa cristiano in quanto innamorato di Bradamante, ( la sorella di Rinaldo) ed uccide egli stesso l’ex amico Rodomonte in un derby all’ultimo sangue :
”e due e tre volte nell’orribil fronte/ alzando, più ch’alzar si possa, il braccio/
Il ferro del pugnale a Rodomonte/ tutto nascose e si levò d’impaccio”..
Da Ruggiero e Bradamante originerà la stirpe degli Estensi,sponsor dell’Ariosto: tutti felici e contenti.
Il linguaggio è tutto sommato semplice, ma presuppone una buona conoscenza dell’Italiano di quel periodo, più fluido del volgare di Dante, ma ancora abbastanza primitivo.
Lo stile dell’Ariosto è frizzante, laico e pervaso da un sottile umorismo. Tutto luccica in un mirabile gioco di intrecci che tolgono il respiro, che stuzzicano la curiosità per sapere ciò che accade dopo. Ma anche ciò che è accaduto prima perché oltre che a vagare in tutto il mondo allora conosciuto ci si sposta anche nel tempo e gli intrecci disegnano trame mirabili. Provateci se avete coraggio: non resterete delusi!!
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Commenti
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Ancora grazie!!!
Allora tra un po' vi beccherete anche la "Gerusalemme Liberata" del Tasso
Io non avrei mai il coraggio di recensire una di queste opere!
Mi hai presa proprio alla buona sai? Dopo anni di tediosi Dante Petrarca Verga etc... finalmente sto per arrivare ad Ariosto e Tasso, che nel mio immaginario sono davvero i precursori del fantasy (qui mi trovi d'accordo).
Non vedo l'ora di leggere la tua recensione su Tasso, ho già dato un'occhiata alla Gerusalemme liberata e mi sto facendo chissà quali aspettative...!
Bella bella bravo!
ciao
Bellissima rece!!
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