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Tra i sentieri dei sogni
Mi vestirò
Vestita di sole,
camminerò tra verdi giardini,
vestita di luna,
andrò tra i sentieri dei sogni.
Inizia così Rivoli di donna, pochi versi che delineano la personalità dell’autrice, che di giorno, pur essendo occupata dal lavoro e dalla famiglia, riesce a osservare ciò che la circonda con la sensibilità propria del poeta, a cui lascia ampi spazi nel silenzio della notte, quando il soffuso chiarore della luna imperla le idee e le emozioni trasformandole in versi.
Non ci troviamo di fronte a una silloge tematica, ma a una raccolta di alcuni testi, con argomenti quindi anche assai diversi fra di loro.
L’introspezione, quello scavare dentro se stessi, trova una felice trasposizione in Nulla echeggia (Grido senza suono / assediata / dall’impotenza / schiacciata / dal peso asfissiante / della realtà. / Un grido senza voce / oscura questo cielo, già nero / rincorre impazzito / un’eco lontana, / dispersa nel tempo, / nella memoria. / …), oppure in Una goccia di mercurio ( E’ una goccia di mercurio / la personalità, / ad ogni caduta / si stacca in mille frammenti. /…).
Mi sembra opportuno evidenziare che, accanto alla ricerca di quanto di più nascosto e recondito alberga nel suo animo, frutto di metabolismi intellettuali, voci udite e sepolte per tempi migliori, assai felice è il ricorso a immagini esaustive non fini a se stesse, che tendono a dare corpo al verso, creando un’atmosfera surreale propria di quell’andare tra i sentieri dei sogni.
Nel rapportarsi con l’esistenza, con il ciclo della vita il ricorso alla metafora si estrinseca in immagini per nulla ridondanti, ma che confluiscono nel concetto con particolare leggiadria, come in Rosa d’autunno (Fragile e stanca / rosa d’autunno / affidi i tuoi petali / al tenero abbraccio / vellutato del vento, / un leggero volteggio, / un’ultima danza. / …).
Né poteva mancare una tematica d’obbligo come l’amore e qui Gloria Venturini, più che traboccare di passione, di traslare poeticamente una carnale attrazione, stempera il sentimento con una soffusa malinconia, ci rende partecipi di un anelito sospeso fra sogno e realtà, un’immagine che si fissa nell’animo più che negli occhi (da Speranze d’amore:
Prenderò gocce di rugiada / e le sostituirò alle lacrime amare / che imperlano i tuoi occhi. /…).
Un altro tipo d’amore, per quanto analogo, è rivolto ai figli, con la genitrice che permea del suo sentimento i versi con una intuizione creativa di rara bellezza ( da Voi siete in me: …./ Io sono in voi, / un cerchio di vita / abbraccia l’infinito, / il mio spirito dimora / nel vostro cuore. /…).
Come potrete comprendere non si potrebbe descrivere meglio Gloria Venturini di quanto non abbia fatto lei con i versi di Mi vestirò, un essere umano in eterno contrasto fra la realtà in cui cerca di scorgere le poche luci e la poetessa che nel buio della notte riesce a vedere se stessa.
Rivoli di donna, sentimenti, emozioni, riflessioni e ricerca di dialogo, una silloge assolutamente da leggere.
Indicazioni utili
Fiori e fulmini, di Cristina Bove<br />
Canti celtici, di Renzo Montagnoli