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Dedicato a Lorenzo
 
Dedicato a Lorenzo 2010-07-26 09:54:39 Renzo Montagnoli
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    26 Luglio, 2010
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Sensibilità e dolcezza

Per uno strano gioco del destino il nipotino di Mara Faggioli è stato chiamato Lorenzo, come il mio, assai più giovane, essendo nato il 27 aprile del corrente anno. L’artista fiorentina, che nella gentilezza ha una delle sue non poche virtù, mi ha fatto avere questo libro, anche con la convinzione che, con l’omonimia, mi sarebbe risultato ancor più gradito.
Ciò è stato, anche se la mia valutazione resta indipendente dalla circostanza.
Dedicato a Lorenzo è un libro strano, perché ricomprende favole, poesie e sculture, ma lo scopo per cui è stato scritto è veramente encomiabile, con quella sua ricerca del fermo della memoria sia per Mara Faggioli, sia per raccontare un giorno al nipotino quanto a lui potrà interessare del periodo che ha preceduto il lieto evento.
Questo del ricordo, patrimonio personale da trasmettere ai posteri, affinché sappiano da dove sono venuti, è indubbiamente un motivo che dimostra l’attenzione per le radici di ciascuno, indispensabili per poter iniziare la vita con
l’esperienza altrui.
Fra le favole - ma questo è più un racconto di un fatto realmente accaduto, anche se la sensibilità dell’autrice tende a renderlo soffuso di un alone fiabesco - appare di indispensabile lettura Dedicato a Zahra, presente peraltro su Arteinsieme. Frutto di un’esperienza di volontariato, appare in tutta la sua dolcezza come un’apertura dell’animo di una madre, se pur temporanea, verso una creatura indifesa. Fra l’altro questo brano ha colto nel segno grazie alla raffinata e per nulla retorica esposizione di un afflato, tanto d’aver meritato il 1° premio al Concorso Letterario “L’arcobaleno della vita” e, se pur ex-aequo, al Concorso Letterario “G.Gronchi”.
Analoga valenza hanno le poesie, testimonianza di sentimenti di madre e di nonna, e anche di figlia, sempre esposti con rara sensibilità e dolcezza.
E per finire ci sono le sculture di terracotta, visi, figure, madonne, nelle cui espressioni si riflette limpida quella di Mara.
E’ inutile che aggiunga che il libro merita di essere letto, anche da chi non ha nipoti di nome Lorenzo.

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