Dettagli Recensione
Io, "traditrice" che son io...
E così, anche io l’ho letto. Io, dichiarata Anti-Potteriana. Io, che ho combattuto ardentemente nella fila della resistenza Uccidete-Harry-Potter. Io, che non ho mai perso l’occasione di fulminare con adeguate occhiate tutti quei maghi e maghette convinte, lì, nelle toilette affollate del multisala, ogni qual volta c’è stata l’uscita di una trasposizione cinematografica dei libri della saga. Io, che ho giurato fedeltà a tutti i principi della notte, belli o buoni, brutti o cattivi, moderni o "stokeriani". Ebbene, presa in un momento di debolezza, e con le difese "immunoletterarie" del tutto inesistenti, anche io mi sono apprestata a conoscere il Cenerentolo del secolo: Harry Potter, “il bambino che è sopravvissuto”.
È inutile dirvi che sotto c’è lo zampino di un Qutente. Uno a caso, provate a indovinare!... (Ciao Piero! Mi stai leggendo? Una saluto dalla recensione!)
Del primo volume, "La pietra filosofale", s’è discusso e ridiscusso parecchio. Ma forse il mio giudizio sarà utile a chi, come me, se n’è sempre tenuto ben alla larga. Or dunque, amici reticenti e che prediligete il mondo della notte, posso candidamente affermare che non è stata un’esperienza deludente. È scontato raccomandarvi che dovete essere pronti ad abbandonare il fascino e l’atmosfera dark-romantica delle ambientazioni vampiresche, specie se siete stati amanti di Twilight. Ma se, almeno all’inzio, siete disposti a metterci un pizzico di impegno, Hogwarts sarà pronto ad accogliervi come un mondo altrettanto misterioso e carismatico.
Parecchi sono i punti a favore della Rowling:
- La capacità non del tutto comune di Fantasticare con naturalezza. Ingrediente top di ogni fantasy, l’unico in grado di trasportare il lettore in un sogno del tutto reale, una favola in cui reali appaiono il gergo, i luoghi e persino le creature.
- La trama ben costruita e scorrevole, ricca tuttavia di dettagli in grado di catturare l’attenzione e di rendere la storia ricca e se vogliamo ancora più piacevole.
- Personaggi ben delineati, costruiti e indirizzati con cura verso uno specifico ruolo in modo che chi li assapora ci si possa immedesimare ed impari ad amarli/detestarli con l’intensità dovuta.
- La bravura di creare suspense e attesa nonostante la vicenda riguardi per il momento soltanto dei ragazzini di appena undici anni o giù di li.
- I contenuti non del tutto scontati, come il valore dell’amicizia, il coraggio di affrontare le proprie debolezze, la sapienza di saper aspettare e sperare nel meglio, la volontà di andare fino in fondo nelle cose, la caparbietà di saper individuare e scegliere, con tutte le difficoltà e i disinganni che comporta, il bene dal male.
- Non da ultimo, un velo di ironia che di frequente regala un sorriso di accondiscendenza e quella punta di frizzante che in un romanzo non guasta quasi mai.
Saranno forse questi alcuni dei motivi grazie ai quali, da quando ha visto luce sugli scaffali, Harry Potter non è stato e non può essere catalogato come un semplice ed esclusivo "romanzo per ragazzi".
L’obiettivo nei mie confronti è stato dunque centrato: in un momento di stress assoluto volevo viaggiare con la fantasia, rilassarmi e divertirmi, almeno per il tempo della lettura, e non posso negare di esserci riuscita.
Ovvio che il primo amore non si scorda mai e che il mio cuore torni a battere sempre per le creature del crepuscolo, ma… varrà sempre quel famoso detto:
“Prima di giudicare è sempre meglio provare”.
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Commenti
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Brava Eva.
:)))))))))))))))))))))))
AHAHAHAHAHAHAHAHHA!!!!!!
Comunque io l'avevo iniziato twilight...ma siccome mi si erano cariati tre denti dopo appena due capitoli ho smesso...
vale lo stesso?
:))))
Harry Potter non mi va, forse perchè già ho visto qualche film.
So già come va a finire, invece Twilight per sapere prima come finiva la saga me la son dovuto leggere.
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I doni della morte è un po' la chiave di volta di tutto...