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Chaos Telling
Negli ultimi anni mi sto staccando sempre più dal target YA, ma ci sono ancora delle serie per ragazzi che attendono sugli scaffali della mia libreria in paziente attesa di essere lette, ed io sono intenzionata a recuperarle tutte prima o poi; una di queste è Chaos Walking di Patrick Ness, trilogia distopia abbastanza popolare qualche anno fa, alla quale mi sono finalmente decisa a dare una possibilità in occasione di una TBR tematica proprio su questo genere.
Lo spunto iniziale di "Chaos. La fuga" anticipa solo una piccola parte di una storia decisamente più sostanziosa: il quasi tredicenne (o più che quattordicenne, a seconda dei punti di vista) Todd Hewitt vive nel cosiddetto Mondo Nuovo a Prentisstown, una cittadina in cui un morbo ha ucciso tutte le donne e reso i pensieri degli uomini percepibili a chiunque. Pochi giorni prima del suo passaggio all'età adulta, la vita di Todd viene stravolta quando scopre un angolo di silenzio nel costante Rumore generato dai pensieri dei suoi concittadini.
All'apparenza il titolo italiano potrebbe suonarvi alquanto banale per il genere di storia raccontata, ma devo dire che si è rivelato molto più calzante del previsto, e questo perché il romanzo si concentra sulla continua fuga di Todd e di un secondo personaggio che -nell'arco di qualche capitolo- diventa chiaramente il suo coprotagonista. Una narrazione molto dinamica che permette comunque una valida evoluzione del carattere di Todd, che cambia moltissimo nel corso del romanzo, imparando soprattutto a gestire le sue reazioni.
Oltre al protagonista, i punti di forza di questo volume sono sicuramente la scorrevolezza della prosa e la presentazione di un world building per nulla scontato, che viene esplorato un po' per volta: forse non sarà il mondo fantascientifico più originale o strutturato di sempre, ma si dimostra solido e conserva del potenziale anche per i seguiti.
Purtroppo anche la parte del titolo italiano (e del titolo originale della trilogia) in cui sia accenna al caos è molto calzante: la narrazione è a dir poco confusa, e non per l'insolito linguaggio utilizzato da Todd, ma per la scelta di fargli omettere informazioni che, in quanto narratore in prima persona, non dovrebbe nascondere ai suoi lettori. Contribuisce a generare del caos anche il ritmo troppo rapido, tanto da rendere il dipanarsi dell'intreccio spesso poco chiaro; solo poche scene ottengono spazio a sufficienza nel testo per essere descritte in modo comprensibile e soddisfacente.
Un discorso molto simile si può fare per i personaggi secondari, che sono decisamente troppi e rimangono in scena un paio di pagine o poco più: sicuramente non abbastanza per essere caratterizzati a dovere e dimostrarsi interessanti. Non mi hanno fatto impazzire neppure la presenza di numerosi dei ex machina (che puntualmente compaiono dal nulla proprio quando il protagonista si trova impossibilitato a continuare nella sua missione da sé) ed il modo in cui vengono spiegati gli avvenimenti passati, contraddicendo in buona parte la premessa stessa del romanzo.
In chiusura mi concedo però una nota più che dolce, ossia l'edizione italiana. Spesso mi trovo a dover criticare traduzioni raffazzonate e copertine sciape, questa volta invece Mondadori ha fatto un lavoro più che buono, specialmente nell'adattare il linguaggio peculiare degli abitanti di Mondo Nuovo, regalando ad ogni cittadina un accento unico. Buona anche la resa visiva dei pensieri di uomini ed animali, realizzata con delle grafiche particolari.
NB: Libro letto nell'edizione Mondadori con il titolo "Chaos. La fuga"