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Inizia la magia
Harry Potter è orfano e vive con i suoi terribili zii, Vernon e Petunia Dursley, e il loro orrido figlioletto Dudley. Non poteva andargli peggio: trattato alla stregua di un cane randagio, Harry è costretto a indossare vestiti smessi e occhiali rotti, schivare i pugni del cugino e della sua banda di bulli, dormire in un sottoscala e passare il tempo cercando di rendersi invisibile. Tutto cambia il giorno del suo undicesimo compleanno, quando riceve una strana lettera (proprio lui, che non ha nessuno al mondo a parte gli zii Dursley) scritta con un bizzarro inchiostro verde smeraldo e sigillata da uno stemma di ceralacca con un leone, un serpente, un corvo e un tasso.
Il resto della storia è così universalmente noto, anche solo per sentito dire, che riassumerlo sarebbe un inutile spreco di tempo. Tutti conoscono "Harry Potter", che abbiano letto i libri o visto i film che ne soni stati tratti o parlato con amici, parenti, conoscenti che hanno letto i libri o visto i film. Chi non lo conosce probabilmente o è molto vecchio o è molto giovane, oppure vive in una grotta. Il successo della saga pubblicata da J. K. Rowling nel lontano 1997 non conosce limiti di età, cultura, provenienza, gusti o estrazione sociale e attraversa indenne i decenni, al punto che si può ipotizzare che i romanzi di "Harry Potter" siano destinati a diventare un long seller, come "Orgoglio e pregiudizio" o "Il Signore degli anelli", che vendono oggi come vendevano 50, 100 o 150 anni fa. Impossibile non restare irrimediabilmente affascinati e catturati dalla rappresentazione realistica e accurata della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, tra fantasmi senza testa, quadri parlanti e scale che si muovono, dai personaggi perfettamente delineati con pregi, difetti, sfumature, così vivi e reali da dare l'impressione di conoscerli davvero, dallo stile vivace, brillante, straordinariamente evocativo, ma anche asciutto, capace di disegnare nella mente di chi legge ogni singola scena senza mai perdersi nel superfluo.
"La pietra filosofale" è il primo romanzo della saga e ha quindi una funzione soprattutto introduttiva al ricchissimo mondo magico creato dall'autrice: è qui che si impara a giocare a Quidditch, a far funzionare gli incantesimi, a conoscere le materie che si studiano a Hogwarts e le regole di base della vita di maghi e streghe. Quello della saga di "Harry Potter" è un universo ricco, complesso ed elaborato, perfettamente speculare al mondo reale, che l’autrice è stata capace di creare dal nulla. Il racconto, tuttavia, non è mai lento o noioso e le spiegazioni sono sempre perfettamente amalgamate all'azione. L'effetto "spiegone" con la Rowling non esiste: le informazioni che è necessario conoscere sono fornite un po' alla volta e il lettore scopre tutto insieme a Harry, entrambi neofiti del mondo magico, la cui descrizione si arricchirà di tasselli sempre nuovi fin quasi alle ultime pagine della saga. La sensazione è che Harry sia lì, accanto a te, vivo e reale, e che ti prenda per mano per condurti insieme a lui alla scoperta di un universo fantastico curato e compiuto in ogni sua parte, di personaggi straordinari, avventure mozzafiato e amici molto più preziosi della famigerata pietra filosofale. È l'inizio di una magia che vivrà per sempre nel cuore di chi vorrà accoglierla.
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