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Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza
 
Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza 2020-04-17 15:25:10 Mian88
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    17 Aprile, 2020
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Ribelle e Memoria

Lei è una lumaca molto curiosa di conoscere il perché della sua lentezza e di avere un nome. Un nome che la identifichi come tutte le cose che la circondano ma che le dia anche un’identità, nonché delle risposte, ancora, che trovino un fondamento per le sue tante domande. Tuttavia, questa sua indole non è apprezzata tra le abitanti del Paese del Dente di Leone che proprio per questo suo ostinato chiedere la invitano ad andarsene. E così ella si mette in viaggio per capire, per capirsi, per conoscere, per conoscersi.
Incontra Memoria che offre il suo primo nome; Ribelle. Perché «non bisogna avere paura […], un vero ribelle conosce la paura ma sa vincerla.»
Ed è proprio quella lentezza a cui tanto cerca di trovare una motivazione a renderla unica e ad indicarle la strada. Perché tra ore frenetiche che scorrono rapide, tra l’essere perennemente di corsa o ligi a regole improcrastinabili, a volte rallentare ci apre la prospettiva su qualcosa di più grande. E così è stato per questa giovane e coraggiosa lumachina.
Ora più che mai tutti siamo sottoposti a questa lentezza obbligata, ora più che mai che viviamo in un tempo sospeso, ora più che mai che Luis ci ha salutato, lo ricordo così; con questa sua favola che ci invita a respirare e a soffermarsi sulle piccole-grandi cose. Una fiaba che racchiude al suo interno molteplici significati e molteplici sfumature e che lascia ad ogni lettore la possibilità di essere letta nella chiave che più preferisce e con il lasciato che più gli scalda il cuore. Che sia il senso di solidarietà, che sia l’abbraccio di un nonno che è cullato a sua volta dal sorriso del nipote.
16.04.2020. Ciao Luis, buon viaggio.

«Ho imparato l’importanza della lentezza e, adesso, ho imparato che il Paese del Dente di Leone, a forza di desiderarlo, era dentro di noi» concluse in un sussurro e lentamente, molto lentamente, se ne andò a mangiare insieme alle sue compagne.

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Commenti

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Doveroso omaggio al buon Luis; brava Maria.
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Mian88
17 Aprile, 2020
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Doverosissimo. Letta tanti anni fa, riletta stamane appositamente. Un piccolo pensiero ;)
Bel commento, Maria. Un testo che si preannuncia carino.
In risposta ad un precedente commento
Mian88
18 Aprile, 2020
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Non la sua favola più bella ma, visto il periodo, calzante (anche per ricordarlo). Grazie Emilio :)
4 risultati - visualizzati 1 - 4

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