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Quante cose diventano belle se le guardi da vicino
"Il fatto è che nessuno te lo dice. Non è che ti svegli con una brutta sensazione nella pancia. Non vedi ombre dove non ne dovresti vedere. Non ricordi di dire ai tuoi che gli vuoi bene, anzi, magari, com'è successo a me, non riesci neanche a salutarli. [...] Se sei come me, il tuo ultimo giorno inizia così."
Sam è la tipica adolescente americana a cui la vita sorride e ha sempre sorriso. E' bella e alla moda, fa parte di quelli "popolari" a scuola, ha un gruppo di amiche fidate, esce con il ragazzo più ambito, a scuola va bene senza troppo impegno - e anche grazie a qualche trucchetto! -, ha una famiglia unita di cui sottovaluta il valore. Come tutti i ragazzini americani "popolari" non si risparmia scherzi e battute acide a discapito degli "sfigati", gli esclusi perché "diversi". E anche quando non è lei ad accanirsi in prima persona, resta a guardare, sempre dalla parte delle sue amiche, dalla parte "giusta". Senza mai chiedersi perché, senza mai guardare veramente la sua vita.
Ci vuole la morte per aprirle gli occhi.
Sam muore in un incidente d'auto, una notte di ritorno da una festa con le amiche.
Poi si sveglia la mattina, e non è un "dopo". Per quanto strano assurdo e impensabile, Sam capisce di essere bloccata in un loop temporale, di essere destinata a rivivere per sempre la stessa giornata - ma quanto dura "per sempre"?, di essere destinata a morire ogni notte.
Solo allora inizia a vedere davvero la sua vita, i fili che la legano alle persone attorno, le relazioni causa-effetto di ogni sua azione, piccola e grande che sia, e delle conseguenze che ha sugli altri. Si può quasi dire che solo con la morte Sam capisce come funziona la vita.
Inizia a vedere davvero le cose, le persone che la circondano, e per la prima volta ne riconosce il valore.
Capisce che il per sempre non è scontato, che ha ancora tanto da fare, subito, non domani, perché forse il domani non c'è. Da ragazzina popolare e, diciamocelo, superficiale Sam si guarda dentro, decide di agire e non restare a guardare, perché ogni cosa, anche la sua morte, abbia un lascito.
Per quanto i personaggi possano sembrare leggermente stereotipati e forse poco sviluppati (fin troppo americani...) la trama è ben sviluppata ed essendo rivolto ad un pubblico di cosiddetti giovani adulti trovo che i temi siano affrontati con il giusto tono. Sono temi delicati e profondi, che la Oliver riesce perfettamente a portare nell'immaginario adolescenziale senza risultare pesante né scontata, che probabilmente era il maggior rischio.
Lo stile poi rende la lettura scorrevole e semplice, tiene incollato alle pagine e anche quando sai già cosa aspettarti leggi con piacere per il gusto di rimanere ancora sul filo dei pensieri di Sam.
L'ho trovato un bel libro, delicato e pure commovente, niente di dirompente ma sicuramente meritevole!