Dettagli Recensione
L'occhio
“Ma il ragazzo sa benissimo che un nome non significa nulla senza la sua storia. È come un lupo nello zoo: una bestia in mezzo alle altre se non si conosce la storia della sua vita”.
Siamo in uno zoo e un lupo non riesce a capacitarsi dell’insistenza di un ragazzino che continua a guardarlo cercando di scavargli dentro, come se volesse toccargli l’anima. Lui va avanti e indietro nella sua gabbia, con un occhio solo, finché un giorno decide di fermarsi e si rende conto che il ragazzo ha chiuso anche lui un suo occhio.
Parte così la storia, anzi direi il viaggio di Pennac. Seguendo le orme di un lupo e di Africa non sarà difficile trovare molti spunti di riflessione che porteranno inevitabilmente a porsi delle domande che toccheranno profondamente il lettore.
Lo stile dell’autore è molto semplice e un po’ metaforico. Il libro rientra nella “narrativa per ragazzi”; ho apprezzato molto come l’autore abbia affrontato un argomento così difficile ma anche così importante in forma quasi fiabesca ma incisiva.
Un libro quindi che consiglio anche ai più grandi perché non si è mai troppo “grandi” per certi argomenti e soprattutto per educare i più piccoli al rispetto degli altri e al valore dell'amicizia.
Buona lettura!
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Considerazioni finali che condivido pienamente!