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Stardust
"C'era una volta un giovane che desiderava ardentemente soddisfare le proprie brame.
E fin qui, per quanto riguarda l'inizio del racconto, non v'è nulla di nuovo (poiché ogni storia, passata o futura, che narri di un giovane potrebbe cominciare alla stessa maniera). Ma strano era il giovane e strani i fatti che lo videro protagonista, tanto che egli stesso non seppe mai come andarono veramente le cose."
Gaiman ha una capacità unica: quella di sapermi colpire, fin dalle primissime pagine, di sapermi affascianare con poche e semplici parole.
Lo ammetto, ho visto il film prima di leggere il libro, ma, a mio favore, posso dire di averlo visto molto tempo fa. Strano a dirsi, ma è un film che ancora ricordo con piacere, soprattutto per i bravissimi attori.
La storia di Tristan è unica nel suo genere e lo porta a crescere e a maturare durante le sue avventure alla ricerca di una stella cadente da donare alla sua amata.
"Tutto ciò che avevo sempre pensato di me, chi fossi, cosa fossi, era solo una menzogna. O quasi. Non hai idea di quale stupefacente liberazione!"
Ma sono i personaggi che conosce a fare la differenza: ometti pelosi, streghe che vogliono rimanere giovani, principi in lotta per il regno e tanti incantesimi e magie.
Ciò che apprezzo di più in un libro è la sua capacità di far sognare e Stardust è riuscito a farmi sognare di un luogo dove basta attraversare un muro e tutto diviene possibile (anche se pericoloso).
"Quanto manca per Babilonia?
Venti leghe, signor mio.
Vi giungerò a lume di candela?
Andata e ritorno, signor mio.
Se l'andatura è svelta e leggera
Vi giungerai a lume di candela."