Dettagli Recensione
Una Storia che lascia il segno
Un'emozione in crescendo, una storia toccante e commovente, non sdolcinata o mielosa ma reale che lascia il segno a tutti, adolescenti e adulti. Così definirei questo libro di Palacio che tratta un argomento delicato, oggetto di discussione nelle scuole e tra lettori di tutte le tipologie, una storia che da poco è anche nelle sale cinematografiche. August (Auggie) un ragazzino perspicace, brillante e sensibile, amato dalla sua fantastica famiglia, racconta la sua difficile esistenza e il suo vissuto sofferente a causa della sua diversità, data dalla faccia deformata da una terribile malattia genetica. Il bambino non nasconde nulla: intervanti continui e dolorosi al volto, difficoltà a mangiare, a deglutire, a guardarsi allo specchio, a dormire per la saliva che soffoca, a stare con gli altri. Auggie conosce tutte le reazioni delle persone davanti alla visione del suo volto deformato, dalla più delicata (faccio finta di nulla), al terrore dipinto negli occhi (non ci riesco, scappo). Cerca di abituarsi ma non ci riesce, prova ad essere 'normale' ma sa di non esserlo.
Ora Auggie ha 10 anni e deve affrontare la scuola per la prima volta, prima era impossibilitato per motivi di salute e continui ricoveri ospedalieri; il ragazzo è terrorizzato, il preside, con il gruppo docenti, lo accoglie con affetto, cerca di aiutarlo e integrarlo nella classe ma non sarà facile.
L'auttrice con il suo linguaggio preciso e asciutto registra e affronta tutto, il volto del protagonista viene descritto nei particolari, anche i più terrificanti o asimmetrici; gli umilianti soprannomi che gli vengono dati dai compagni feriscono senza pietà il 'diverso'. A tutti i lettori di questa storia delicata e dolcissima, rimarrà impressa l'immagine del bambino che mangia da solo, alla mensa scolastica, masticando con gli incisivi.
La struttura del romanzo è particolare, la storia di August è vista e descritta da vari punti di vista, tutti diversi, a volte 'a sorpresa', oltre a quella del protagonista c'è l'interpretazione della sorella liceale Via e dei loro amici.
Sono presenti e ben analizzati anche gli adolescenti, con le loro problematiche, i litigi, il migliore amico, i momenti di crisi e di crescita. Ci sono anche forti gesti di solidarietà: Jack all'inizio fa fatica ma poi diventa amico, molto amico di Auggie, non 'perchè lo ha chiesto il preside' ma perchè Auggie gli piace, lo vuole lui come amico e... quando il leader del gruppetto dei 'benestanti e benvestiti' gli dice: 'non sei obbligato ad essere amico di quel mostro ...'; lui gli tira un pugno dritto sulla bocca.
In presidenza, punito, sospeso.
Si tratta di una grande storia, scritta con stile piacevole e ben fruibile, non è letteratura di evasione, ma è un testo didattico, riflessivo, formativo e di formazione, sicuramente una storia che arricchisce e che lascia nel nostro stato più profondo, una traccia indelebile