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Il breve viaggio di Colin
Vincolare questo romanzo ad un solo genere mi sembra abbastanza difficile, ma dovendo scegliere, si potrebbe parlare di una storia "on the road"; nonostante la presente di altri generi, indubbiamente di minor rilievo, il fulcro della vicenda è senza dubbio il viaggio (più ideale che concreto) del protagonista. E la sua meta sarà una rivelazione.
Passando alla trama in se, durante la lettura scopriamo che la breve sintesi introduttiva contiene due errori: Colin, il nostro protagonista, non frequenta diciannove ragazze di nome Catherine, ma "solo" diciotto, e non viene poi scaricato da tutte, perchè è proprio lui a lasciare senza motivo una Catherine, modificando poi il ricordo di ciò nella sua memoria fotografica. Erroi (voluti!) a parte, la storia si apre con il povero Coli dal cuore spezzato che decide di partire con l'amico Hassan per un viaggio che gli faccia dimenticare l'ennesima delusione amorosa; la loro prima ed unica tappa è la cittadina di Gutshot, dove incontreranno l'altra co-protagonista, Lindsey.
Avendo già letto "Colpa delle Stelle", mi aspettavo molte più lacrime e molto più romanticismo in quest'altro romanzo di John Green, ma posso affermare con certezza che la scelta di mettere da parte un po' i sentimenti in favore di un'analisi più approfondita sui caratteri dei personaggi mi è molto piaciuta. I meglio definiti a mio avviso risultano essere Lindsey e Hassa: lei è incredibilmente piena di desiderio di piacere agli altri rischiando quasi di dimenticare il suo vero io, mentre lui subisce un'interessante evoluzione che poterà maggiore serietà nella sua folleggiante vita.
A conti fatti, Colin pare il personaggio che cresce meno nel corso della storia, a parte la già citata rivelazione finale. I personaggi secondari mi sono sembrati tutti molto stereotipati e monodimensionali: la madre-lavoratrice altruista oltre il buon senso, il padre ossessionato dall'idea di crescere un figlio geniale, il maschio-alfa giocatore di football che vuole per se tutte le ragazze.
Tornando alla trama, durante la visita alla (falsa) tomba dell'Arciduca Franz Ferdinand, Colin esperto di lingue straniere e di anagramma decide di ideare una funzione per predire quanto durerà una relazione amorosa e chi dei due lascierà l'altro. La rivelazione, un po' ovvia in effetti, è che il teorema funzionale solo sapendo già in partenza il risultato da ottenere.
Sulla scia delle ovvietà, abbiamo logicamente la storia tra Colin e Lindsey, che si poteva intuire facilmente dal loro primo incontro. La breve relazione tra Hassan e Katrina (sì, lei è un altro stereotipo vivente) è invece ben più inaspettata, tanto che ancora adesso non sono in grado di spiegarmela.
Particolarità del volume sono gli appunti dell'autore: nonostante la narrazione in terza persona, John Green riempie gran parte dei fondo pagina con annotazioni e dettagli che potevano benissimo essere integrati nel testo, probabilmente con l'intento di attirare l'attenzione del lettore, specie se giovane. Sempre a tal fine, nei dialoghi vengono inserite random espressioni volgari che, diversamente dalle note, stonano parecchio e avrebbero potuto essere omesse o rimpiazzate.
Ottime la scelta di utilizzare parole e frasi in lingua araba, specie per dare credibilità al personaggio di Hassan, e la presenza di elementi matematici, benchè l'autore tenti di relegarli interamente ad un'appendice finale e a suo dire facoltativa; anche questa scelta serve a non annoiare i lettori più giovani o disattenti.
Credo che John Green dovrebbe avere un poì più di fiducia nei suoi lettori.