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Perle di saggezza
Classe 1916, Roald Dahl, è noto al grande pubblico per i suoi scritti per l’infanzia. Chi, ad esempio, non ricorda e/o non ha mai tenuto tra le mani quel volumetto intitolato “La fabbrica di cioccolato”, testo fortemente utilizzato negli anni di scuola elementare? Nato in Galles da genitori norvegesi, l’autore, il cui nome è stato scelto in onore dell’esploratore compatriota ed eroe nazionale Roald Amundsen, è stato segnato da un’infanzia rigida scandita dalla severità impartita dai collegi frequentati nonché da un’età adulta fatta di viaggi e missioni militari.
Con “Il librario che imbrogliò l’inghilterra” egli ci dona due racconti esilaranti capaci di far riflettere e divertire il lettore.
La prima storia ha quale protagonista Mr. Buggage, antiquario londinese teoricamente specializzato nella vendita di libri, e la sua segretaria ed amante in sovrappeso, Mrs Tottle. Perché teoricamente? Perché il duo ha architettato un piano dove l’arricchimento è assicurato. Ma si sa, chi troppo vuole….
Nella seconda ci troviamo di fronte ad uno scienziato coltivante, da sempre, il desiderio di diventare scrittore. Questa è un’ambizione talmente forte che lo porta a mettere a punto una macchina elettronica enorme che attraverso un particolare congegno di guida consente a chiunque ne abbia la volontà di elaborare in tempi ridottissimi romanzi di ogni genere e contenuto.
Seppur trattasi di due storie estremamente diverse fra loro, entrambe presentano quei denominatori comuni propri di Dahl quali, ad esempio, l’analisi di quella società piena di vizi e volta al guadagno facile e veloce. Anziché, infatti, applicare il proprio ingegno allo studio di soluzioni originali ed oneste, i protagonisti delle vicende, ricorrono all’espediente della via più semplice, comoda e meno tortuosa, anche a costo di sacrificare e sfruttare la fatica altrui.
Fama e denaro sono i temi centrali, sono quei vizi capitali a cui l’uomo sembra incapace di sottrarsi. Da qui la morale, il messaggio che con il rovesciarsi “della medaglia” giunge con inesorabile forza e certezza. Perché si sa, il conto prima o poi arriva per tutti…
Con ironia, sarcasmo ed acume, la raccolta si dimostra essere piacevole, rapida e scorrevole tanto che si conclude in appena una giornata. Più che il lato divertente ed umoristico dei protagonisti, quel che colpisce è, a mio modesto giudizio, il contenuto sotteso ai fatti.