Dettagli Recensione
Tormento di nome e di fatto.
E’ impensabile che Luce possa restare alla Sword&Cross dopo gli ultimi avvenimenti. Troppi sono i nemici interessati alla sua vita, troppi sono coloro che mirano a causarne la morte. Daniel non ha alternative che siglare una tregua con Cam e, di conseguenza, onde garantire l’incolumità della giovane, destinarla alla Shoreline, una scuola sita in California capace, oltre che ad assolvere a questo compito, anche di fornirle le informazioni necessarie per ricordare nonché per capire, almeno in parte, da chi difendersi. La Shoreline è a tal proposito un complesso dove sono presenti Nephilim e non.
Luce non prende positivamente questa nuova forzata separazione da Daniel così come non accetta i continui silenzi dell’angelo. Anzi. Più quest’ultimo cerca di tenerla al sicuro, la prega di restare all’interno della scuola e di non mettersi nei guai, più non può dare soluzione ai suoi quesiti e più lei categoricamente cerca le risposte alle sue domande, più cerca di chiarire quegli enigmi che così misteriosamente non possono essere rilevati.
Che dire, il romanzo scorre rapido seppur non brilli di originalità. In più tratti, infatti, il lettore ha la sensazione di trovarsi di fronte ad un testo già conosciuto e più nello specifico di trovarsi innanzi ad un secondo “New Moon” di Stephenie Meyer. Tante, sono,obiettivamente ed innegabilmente, le similitudini con esso.
A complicare il conoscimento dell’opera vi è la petulanza della protagonista nonché l’intuitibilità delle vicende. L’avventuriero conoscitore, a più riprese riesce ad anticipare le mosse dell’autrice così come è spesso annoiato e seccato tanto dal comportamento di Luce quanto, a tratti, da quello dello stesso Daniel e dal suo non poter raccontare alcunché per proteggerla. E come non ravvisare in ciò un Edward Cullen della situazione?
In conclusione, il testo non fa breccia nel cuore di chi lo affronta perché immaturo (così come i suoi protagonisti), perché scontato, perché prolisso su aspetti evitabili. La sensazione è quella di voler a tutti i costi “allungare il brodo” per assenza di idee.
Anche stilisticamente lo stesso, non spicca. Il linguaggio è poco erudito, fluente, semplicistico ed anaempatico. Adatto a chi cerca un elaborato poco impegnativo, a chi ha letto il primo capitolo ed ormai è curioso di capire dove l’autrice voglia arrivare a parare, ad un pubblico giovane e dunque meno esperto del filone e della lettura e a chi ama i fantasy.
Indicazioni utili
- sì
- no
no= a chi cerca testi di sostanza, fantasy compresi.